Il prefetto Basilicata: «Grazie Pescara» 

In pensione dopo due anni e mezzo, il ministero dell’Interno indicherà ora il successore

PESCARA. Dopo due anni e mezzo, Gerardina Basilicata va in pensione e lascia l’incarico di prefetto della provincia di Pescara. Arrivò a Pescara nel novembre 2017, nel pieno della bufera dell’inchiesta sulla tragedia di Rigopiano, e prese il posto di Francesco Provolo. A breve è attesa la nomina del successore da parte del ministero dell’Interno, che nelle prossime settimane dovrà indicare i nomi dei nuovi prefetti Pescara e Bologna. Proprio la necessità di coprire un ruolo apicale in un capoluogo di Regione importante, potrebbe accelerare i tempi anche della nomina pescarese, che dovrebbe quindi arrivare al massimo entro un mese.
La Basilicata ha scritto una lettera di commiato che riportiamo di seguito: «Lascio l’amministrazione civile dell’Interno per raggiunti limiti d'età. Era il primo aprile 1982 quando, con il cuore pieno di emozione, varcai la soglia del palazzo del Viminale. Stesse emozioni quando fui trasferita presso la prefettura di Caserta e poi a quella di Napoli. Province meravigliose, che richiedono un impegno straordinario che mi ha arricchito di un patrimonio professionale oltreché umano: vertenze occupazionali, nei periodi di massima crisi economica, accessi in cantieri di rilevanti o in enti locali per contrastare il pericolo di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata, gestione di enti sciolti perché non in grado di funzionare o perché collegati con la criminalità. Nel dicembre del 2010 finalmente la nomina a prefetto e, a novembre del 2017, quella di prefetto della provincia di Pescara».
«Ho cercato di porre sempre al centro del mio agire quotidiano il rispetto assoluto e incondizionato della legalità, l’etica dei comportamenti, il dialogo tra le posizioni e, soprattutto, in questi recenti preoccupanti momenti, la sicurezza dei cittadini. Sono grata a quanti hanno contribuito al mio impegno, con disponibilità e leale collaborazione istituzionale».
«Ringrazio le autorità religiose, regionali, provinciali e comunali, i responsabili delle forze dell’ordine, i rappresentanti degli organismi imprenditoriali, sindacali e di categoria, della società civile e della stampa che, al pari di colleghi e collaboratori, che in tanti anni ho incontrato, mi hanno offerto energie istituzionali e personali, indispensabili per affrontare il mio lavoro».
«Mi congedo dall’amministrazione dell’Interno, alla quale resterò sempre profondamente legata, con sentimenti di profonda riconoscenza. Nell’impossibilità di poter porgere il mio saluto di persona, in considerazione anche dell’attuale situazione di emergenza sanitaria, rivolgo a tutti un cordiale, affettuoso pensiero e gli auguri per un futuro sempre sereno».