pazienti e personale in affanno 

Il pronto soccorso scoppia, altra giornata di caos e disagi

PESCARA. Altra giornata nera, ieri, al pronto soccorso, per i pazienti e il personale sanitario. Nel primo pomeriggio c’erano in attesa e trattazione oltre 20 codici rossi, un’altra ventina di codici...

PESCARA. Altra giornata nera, ieri, al pronto soccorso, per i pazienti e il personale sanitario.
Nel primo pomeriggio c’erano in attesa e trattazione oltre 20 codici rossi, un’altra ventina di codici gialli e poi una marea di codice verdi. La struttura, stando agli utenti e ai loro familiari, era stracolma. Stessa situazione, se non peggiore, nella giornata di sabato tanto che a un certo punto, per evitare come già accaduto in passato di dover bloccare gli accessi ai pazienti destinati all’area medica, si è deciso di aumentare il numero di ambulanze. Due/tre in più, con volontari a bordo, sono state utilizzate per la gestione dei casi meno gravi, che sono stati trasportati negli ospedali vicini di Penne, Popoli, Atri, ma anche a Chieti, Ortona e Guardiagrele. Le ambulanze medicalizzate del 118 sono state invece impiegate per tutti i casi più urgenti. La Asl ha dovuto ricorrere a più ambulanze per gestire l’emergenza anche domenica. Ma il continuo afflusso di pazienti, insieme al poco personale a disposizione del reparto, nel giro di poche ore ha di nuovo fatto precipitare la situazione. E ieri al pronto soccorso, stando alle testimonianze dei cittadini, era di nuovo il caos, tanto che non c’era quasi più spazio per sedersi nelle sale d'attesa. C'è chi, per evitare di dover aspettare un giorno intero se non di più, prima di essere visitato o di fare dei raggi, ha deciso direttamente di ricorrere ad altri ospedali. Di fronte al ripetersi di situazioni del genere, sabato scorso, in segno di protesta, il vice presidente del consiglio regionale Domenico Pettinari si era incatenato davanti ai cancelli dell'ospedale. «Più incentivi economici, premialità curriculari e precettare i medici di base», aveva gridato. (a.d.f.)
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