INCONTRO NELLA CITTADELLA DEGLI ALPINI

Il saluto del reduce Valentino agli “eredi” del Nono

L’AQUILA. Emozione e lacrime per Valentino Di Franco di Isola del Gran Sasso – 93 anni meravigliosamente portati, reduce della campagna di Russia nel 1942 – nell’incontrare i suoi «eredi» della...

L’AQUILA. Emozione e lacrime per Valentino Di Franco di Isola del Gran Sasso – 93 anni meravigliosamente portati, reduce della campagna di Russia nel 1942 – nell’incontrare i suoi «eredi» della 108ª Compagnia del battaglione L’Aquila, avvenuto ieri alla Cittadella degli Alpini. Valentino è stato accolto con rispetto e affetto dagli alpini di oggi, i giovani militari del Nono reggimento che hanno allestito l’esposizione di mezzi ed equipaggiamenti al Parco del Castello. Più di settant’anni fa Valentino era uno di loro, uno della 108ª: con una divisa di foggia diversa ma con lo stesso cappello e la stessa energia, anche se ad attenderlo c’era un destino più travagliato, quello della drammatica ritirata dal fronte del fiume Don.

«I ricordi evocati dal reduce», dice il tenente colonnello Mario Renna, «hanno esercitato un fascino magnetico sugli alpini della 108ª, a loro volta reduci di tante missioni in Afghanistan, dove hanno fatto esperienze difficili, talvolta dure, ma nel segno della pace e della ricostruzione. Il gelo, l’accanimento dell’Armata Rossa sui militari italiani che ripiegavano, la perdita dei commilitoni, degli amici, dei compaesani: fatti narrati in prima persona con commozione, coinvolgendo non solo le giovani penne nere ma anche molte persone in visita, che hanno colto la singolarità del momento. Alla fine della visita, gli occhi di Valentino si sono velati di lacrime davanti allo stemma col motto della 108 (A zump de camosc’), dipinto a mano dal maresciallo marsicano Remo Di Berardino decano della compagnia. Un disegno essenziale, all’alpina maniera, fatto su una tavola di legno, proprio come in Afghanistan e proprio come 73 anni fa in Russia».

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