il compleanno dell’hostaria di chiola

Il signore degli arrosticini da 40 anni in via Vestina

MONTESILVANO. «Da 40 anni io sto sempre qua, mai cambiato posto». Carlo Chiola è il signore degli arrosticini di via Vestina: il 16 luglio scorso, la sua Hostaria Vestina ha festeggiato un compleanno...

MONTESILVANO. «Da 40 anni io sto sempre qua, mai cambiato posto». Carlo Chiola è il signore degli arrosticini di via Vestina: il 16 luglio scorso, la sua Hostaria Vestina ha festeggiato un compleanno che non è soltanto una festa ma, con la crisi dell’economia, è anche una speranza. Con lo spread che gioca a fare l’altalena e la stretta dei mutui delle banche, in via Vestina ci sono locali che aprono e chiudono una volta all’anno. Non è così per il ristorante di Chiola: un’istituzione del chilometro lanciato, la strada che da Montesilvano corre fino a Penne.

Dal 1972 ne è passata di gente e, dentro il ristorante, sono le pareti a raccontare 40 anni di gastronomia all’abruzzese mescolati alla storia della famiglia Chiola: tutto è iniziato quando, con un braciere da cucina, Roberto Chiola, papà di Carlo, ha deciso di cuocere, quasi in mezzo a via Vestina, pezzetti di carne di pecora infilati in bastoncini di legno. Eccoli gli arrosticini.

Da qui, sono passati i grandi nomi dello sport, della musica, della televisione: i calciatori indimenticabili del Pescara Rocco Pagano e Leo Junior, i telecronisti del calcio, Tonino Carino da Ascoli e Bruno Longhi, i cantanti Giò Di Tonno e i Camaleonti, l’attrice Romina Mondello e il presidente dell’Udc Pierferdinando Casini. Tutti colpiti da quel menù – antipasto con pallotte cace e ove, primo di anellini alla pecorara e per secondo arrosticini – scritto in dialetto: è così che Chiola difende i prodotti tipici dall’avanzata della globalizzazione.

E poi ci sono le poesie, in vernacolo, dei clienti. Quella di Claudio Mastrolorenzi si chiama «L’attrippata» e racconta di tanti ristoranti tra Pescara e Montesilvano: «Sì invece voi la vita spenzierata e fatte ’na magnata genuina», dice, «dà retta a me, passa la serata dritto dritto da Carlo, a la Vestina. Pasta e facioli o ceci, o chitarrina. Bruschette fatte pe’ lecca’ le dita. So’ piatti che te gusti a la divina e te fanno apprezza’ cos’è la vita». Mirella Chiola dice che «si vu campa’ cent’anne va a la Hostaria Vestina che ti fa magna li rrusticine. Migne leggere e ginuine cuscì pu acciminta’ pure l’annammurata. Allora sci ca a la matine ti sviie cantenne».

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