SAN GIOVANNI TEATINO

Il sindaco: «Farmacia comunale, vendita obbligata»

SAN GIOVANNI TEATINO. «Vendere la farmacia comunale non significa chiuderla e non significa mandare i dipendenti a casa. La vendita non cancella un servizio per i cittadini». Nella querelle sulla...

SAN GIOVANNI TEATINO. «Vendere la farmacia comunale non significa chiuderla e non significa mandare i dipendenti a casa. La vendita non cancella un servizio per i cittadini». Nella querelle sulla cessione ai privati della farmacia di piazza Municipio interviene il sindaco Luciano Marinucci, che spiega la posizione del Comune, determinata dalla necessità di incassare soldi entro dicembre per il patto di stabilità. Per raggiungere la soglia di salvezza prevista per il 2012 mancano quattro milioni di euro. Sulla farmacia il primo cittadino replica alle polemiche scatenate dal Pd.

Le critiche del partito ex alleato sono state riproposte dall’ex assessore Beniamino Gigante nel corso dell’assemblea organizzata dal comitato Paese Comune. «La farmacia non va venduta», ha detto Gigante, «si tratta di un servizio essenziale, semmai dovrebbero incassare vendendo di nuovo l’ex stadio di via Quasimodo, che non serve più, considerato che ci sono i nuovi impianti sportivi». A mettere all’asta l’ex stadio l’amministrazione non ci pensa affatto. Del resto, l’impianto sportivo era stato venduto nel 2010 dalla precedente giunta, proprio per il patto di stabilità, e nel 2011 la struttura è stata ricomprato dall’attuale esecutivo, che contro quella vendita si era battuto.

«Gli esponenti locali del Pd», afferma il sindaco Marinucci, «dovrebbero sapere che le difficoltà per il patto di stabilità derivano dai debiti per gli investimenti fatti dalla precedente amministrazione. Se non fossero uomini di sterile protesta parlerebbero con il ragioniere capo che spiegherebbe loro che ci sono da recuperare 5,8 milioni».

Con il cosiddetto patto verticale stipulato con la Regione, il Comune ha ottenuto 1,8 milioni di euro. «Mancano dunque poco meno di 4 milioni», conclude il primo cittadino, «Dovremmo forse aumentare la leva fiscale? Innalzare l’addizionale Irpef, colpendo tutti, anche i pensionati? Non devo convincere la sezione Pd, che finora ha fatto solo tante polemiche strumentali, ma devo far comprendere ai cittadini che nell’ambito della spending review anche lo Stato sta vendendo il patrimonio. La nostra farmacia, considerate anche le polemiche che si tira dietro da tempo, può essere venduta ai privati, ma con un’apposita convenzione si potrà mantenere la finalità sociale per cui era nata. In questo modo è altamente probabile che il servizio possa anche migliorare».

Gabriella Di Lorito

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