Il turismo post-covid in Abruzzo è all'insegna della montagna

Indagine Isnart-Unioncamere: 14% di arrivi in più, ma la costa sta soffrendo

L’AQUILA. È la montagna la "regina" del turismo estivo abruzzese. Un vero catalizzatore, in grado non solo di bilanciare la perdita di arrivi stranieri subita dalla costa, che scende quest’anno dall’80% al 60% di presenze, ma di segnare complessivamente un aumento del 14,66% degli arrivi rispetto al 2019. Un dato che pone l’Abruzzo tra le poche regioni che registrano un’inversione di tendenza positiva, terza in classifica dopo Molise e Umbria.
Secondo l’indagine e le prospettive sull’impatto dell’emergenza coronavirus, realizzata dall’Osservatorio sull’economia del turismo Isnart-Unioncamere, sulla base dei dati raccolti dalle Camere di commercio, in Abruzzo quest’estate arriveranno 740mila turisti.

L’ABRUZZO PIACE. «Il turismo è vivo e riparte con numeri e dati soddisfacenti», ha dichiarato l’assessore al Turismo, Mauro Febbo, nel corso della presentazione dell’indagine, a cui ha preso parte anche il presidente dell’Isnart, Roberto Di Vincenzo, «una crescita di turisti che sfiora il 15%: un dato confermato anche dagli operatori economici del settore che iniziano a registrare flussi importanti di visitatori. Dopo la pandemia, l’Abruzzo si dimostra una mèta privilegiata soprattutto dai turisti provenienti dalla Lombardia e dal Piemonte, che arriveranno sul territorio per praticare sport, come il cicloturismo e il trekking, visitare le bellezze naturali e vivere il mare, pulito e accogliente». Numeri che sembrano contrastare con il calo registrato sulla costa teramana e con le problematiche che da mesi investono il tratto autostradale della A14. «La zona costiera è in difficoltà rispetto agli altri anni», ammette Febbo, «di contro, le presenze in montagna sono salite dal 20 al 40%».

VACANZE IN FAMIGLIA. A scegliere l’Abruzzo, secondo l'indagine Insnart-Unioncamere, sono soprattutto le famiglie, con il 44% del totale dei vacanzieri. «Il frutto della campagna promozionale impostata dalla Regione», spiega Febbo, «le famiglie scelgono la nostra regione perché è una destinazione in cui si può viaggiare senza spendere troppo e dove la qualità si accompagna alla convenienza delle strutture». In Abruzzo arriveranno, per lo più, coppie con bambini, anche molto piccoli. Dominano i redditi medi, con quote di turismo benestante, soprattutto dal Lazio e dalla Campania. E ancora, i turisti scelgono l’Abruzzo spinti da un forte desiderio di relax, per fare trekking o andare in bicicletta. Non di rado, dal luogo di soggiorno, si sposteranno per visitare borghi e partecipare ad eventi gastronomici. Altre caratteristiche dei viaggiatori che hanno scelto di passare le vacanze in Abruzzo è essere “conservatori”: non cercano attrazioni particolari o luoghi esclusivi. Infine, sono fortemente abitudinari e propensi a costruire il soggiorno in modo autonomo.

NATURA E CONVENIENZA. Stare a contatto con la natura è la principale motivazione (30%), che spinge i turisti a scegliere l’Abruzzo, che viene percepito dal 12% degli intervistati come «luogo ideale per rilassarsi». Ha il suo peso anche la possibilità di praticare l’attività sportiva, che accompagna la tradizionale vacanza. Occhio anche al portafoglio, con i vacanzieri che ritengono vantaggiose e non troppo costose le vacanze nella nostra regione «In media», afferma Di Vincenzo, «questo aspetto sembra non essere particolarmente rilevante, ma evidentemente le località abruzzesi sono in grado di garantire meglio questa condizione».
In Abruzzo, sempre stando alle rilevazioni di Unioncamere, «viene privilegiato un modello di permanenza più lungo della media, superiore alla settimana: quasi la metà dei turisti si fermerà per un periodo compreso tra 7 e 13 notti».

TRA I PRIMI. Sono appena quattro le regioni iche vedranno aumentare le presenze nel 2020, rispetto allo scorso anno. Spicca il Molise con il 109,02% di turisti in più. A seguire Umbria (88,08%), Abruzzo (14,66%) e Basilicata (11, 98%). Ad andare in vacanza, tra luglio e settembre, sarà il 75,1% degli italiani. Di questi il 74% sceglierà di restare in Italia e tra le località preferite figura appunto l’Abruzzo, con il suo mix di storia e natura.
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