Impianti sportivi, a Pescara le tariffe aumentano del 70%

Quasi pronta la stangata: prezzi e canoni più alti dal 2015. Diodati: "Non possiamo più gestire in perdita le strutture"

PESCARA. Dopo le tasse locali aumentate al massimo un mese fa, per i pescaresi è in arrivo un’altra stangata, a partire dall’anno prossimo. Non colpirà tutti i contribuenti, ma solo gli sportivi e l’intera costellazione di associazioni professionali e dilettantistiche che ruota intorno allo sport cittadino. Si era già detto che l’amministrazione comunale avrebbe aumentato le tariffe degli impianti sportivi, si parlava di un 30 per cento di incremento. Ma le ultime notizie che arrivano dall’ente sono molto più nere del previsto. Gli aumenti saranno in media del 70 per cento, con punte anche del 100 per cento. In pratica, gli affitti degli impianti si pagheranno il doppio di adesso.

I tecnici del Comune stanno quasi per completare il quadro con i nuovi prezzi e l’assessore allo sport Giuliano Diodati conta di presentarlo in una conferenza stampa nelle prossime settimane. La stangata colpirà sia gli impianti gestiti direttamente dal Comune, sia quelli più numerosi concessi in gestione ai privati. Questo perché è sempre l’ente a stabilire le tariffe per tutti. Anzi, per quelli affidati ai privati si prospetta anche un piccolo salasso. L’amministrazione comunale ha intenzione di rivedere anche i canoni pagati all’ente per la gestione affidata a terzi.

L’operazione degli aumenti delle tariffe e dei canoni è considerata indispensabile dall’assessore allo sport. «Sono anni che il Comune gestisce in forte perdita gli impianti sportivi», fa presente, «si spende molto di più di quanto si incassa, è ora di procedere a un riequilibrio tra entrate e uscite. Non è giusto che paghino tutti i contribuenti anche coloro che non fanno sport».

E in effetti i numeri sembrano dargli ragione. Quest’anno il Comune incasserà con gli affitti e i canoni degli impianti sportivi 432.583 euro, ma spenderà per la gestione e la manutenzione quasi dieci volte di più, cioè 3.604.136 euro. In pratica, ora le entrate coprono appena il 12 per cento dei costi. Tra i servizi a domanda individuale gestiti dall’ente vanno peggio solo i musei.

Un’azione coraggiosa e decisamente impopolare quella che vuole mettere in atto l’assessore, intenzionato a fare ordine in un settore che appare quasi una giungla. Basti pensare che l’ente deve farsi carico anche di alcune spese, come quelle per il riscaldamentodegli impianti gestiti dai privati. È un regolamento del Comune che lo stabilisce.

Un’altra operazione che l’amministrazione vuole realizzare è quella di affidare a terzi anche i sette impianti sportivi rimasti in gestione al Comune. «Abbiamo verificato che le spese di gestione diretta sono più alte di quelle delle strutture affidate a terzi», ha rivelato Diodati. Ma trovare privati che gestiscano gli impianti sportivi che operano in perdita non è affatto facile. Nell’elenco delle strutture che l’amministrazione comunale vorrebbe cedere c’è innanzitutto lo stadio Adriatico. Il Comune ad ogni partita di campionato del Pescara incassa poco più di 1.000 euro. Una cifra considerata troppo bassa, al punto che diversi consiglieri comunali hanno già richiesto di incrementare la tariffa.

L’unica società che potrebbe essere interessata a gestire una struttura del genere è il Pescara calcio, ma finora non è stata mai imbastita una trattativa tra le parti. Utilizzano lo stadio anche società dilettantistiche di atletica leggera, ma nessuna sembra interessata alla gestione.

Un altro impianto che potrebbe essere ceduto in gestione a terzi è quello del campo Flacco, cioè l’antistadio, utilizzato per le partite di calcio.

Scorrendo la lista si trova il campo ex Gesuiti, di via Maestri del lavoro, utilizzato per il calcio, il rugby e il baseball. Mentre il campo Donati, a Rancitelli, dove si gioca a calcio, è già stato affidato di recente ai privati. Proseguendo troviamo il pattinodromo, ex Gesuiti, sempre in via Maestri del lavoro. Poi, due palestre, quella di Colle Pineta, utilizzata per il volley e quella di via Italica, riservata sempre al volley.

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