Imu, ogni giorno 500 persone in coda ai Caf a Pescara 

Prima rata dell’imposta da saldare entro lunedì prossimo il problema maggiore è il calcolo dell’importo dovuto

PESCARA. Circa cinquecento persone al giorno, da ormai una settimana, si rivolgono ai vari centri di assistenza fiscale (Caf) dislocati in città. La motivazione è l’avvicinarsi della scadenza per il pagamento della nuova imposta municipale unica (Imu) sulla casa. La prima rata va pagata entro lunedì prossimo (giornata nella quale si prevede il picco di presenze ai Caf), dunque oltre a oggi e domani resta ancora solo lunedì. Le aliquote sono standard, decise dal Governo centrale, ovvero 4 per mille per le prime case e 7,6 per mille per tutte le altre abitazioni diverse dalla prima. In questi giorni un po’ tutti i Caf sono letteralmente presi d’assalto da cittadini impreparati che chiedono assistenza sia per poter calcolare il valore dell’Imu per le proprie abitazioni che le modalità di pagamento. Non mancano le lamentele per quanto si dovrà sborsare, con diverse persone che saranno costrette a chiedere un prestito.

«Sta venendo tantissima gente», dice Gianna De Amicis, segretario dell’Ugl, «che chiede delucidazioni, anche perché non sempre è chiaro quanto dice il Comune. Ogni giorno vengono trenta persone e riceviamo altrettante chiamate. Per questo motivo la nostra commercialista da martedì ha raddoppiato la sua presenza qui».

Circa 180 invece i contribuenti che da inizio mese si rivolgono ogni giorno ai due Caf della Uil di via Tirino e via Firenze. «Registriamo file chilometriche con attese anche di quattro ore», ammette la responsabile Roberta Faieta, «tutto è stato deciso meno di un mese fa e chi viene da noi lo fa a mani vuote, senza nemmeno sapere quale sia il valore catastale». Altra problematica che segnala Faieta è quella del pagamento: «Ci sono problemi con l’F24 semplificato perché gli uffici postali non hanno adeguato i sistemi alla ricezione di questo modello che se contiene più di quattro immobili non viene accettato».

Centocinquanta persone al giorno al Caf Cgil, come conferma il responsabile Lorenzo Scurti: «Da fine maggio c’è un’affluenza enorme. Vista la grande mole di richieste anche al catasto si sono creati dei ritardi. I dubbi principali riguardano le aliquote, su cosa si dovrà fare a dicembre e sulle esenzioni».

Stessa situazione al patronato Acli, come rivela il direttore Marco D’Angelo: «Ormai stiamo lavorando ogni giorno fino alle 23, facciamo anche la visura catastale di controllo. L’80 per cento dei cittadini si lamenta per quanto dovrà pagare per gli appartamenti dati in comodato ai figli e per le pertinenze. Sicuramente qualcuno non riuscirà a pagare in tempo. Lunedì sarà sicuramente un macello, una giornata campale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA