La manifestazione a piazza Salotto (foto Giampiero Lattanzio)

PESCARA

In 200 in piazza Salotto per dire "no" al Green pass

La proposta lanciata nei giorni scorsi sui social, ma la Questura non è stata avvisata: manifestazione terminata senza criticità

PESCARA. No al green pass. È il principio ribadito ieri pomeriggio (sabato 31 luglio) da circa 200 persone che si sono ritrovate attorno alle 18 in piazza della Rinascita, guardate a vista da polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale.

La proposta di ritrovarsi nel cuore della città è stata lanciata nei giorni scorsi sui social, ma di questo incontro non è stata avvisata la questura (nonostante lo preveda il Testo unico per le leggi di pubblica sicurezza all’articolo 18). Era accaduta la stessa cosa una settimana prima, sempre in piazza Salotto, dove peraltro la tensione è salita perché durante la manifestazione è stato colpito un banchetto di Forza Italia dove era in corso una raccolta di firme per i referendum sulla riforma della giustizia. Tra chi è sceso in piazza ieri c’è stato anche qualcuno che ha esposto cartelli di protesta per specificare i motivi della contestazione, nata non contro i vaccini ma contro il Green pass, «uno strumento per discriminare chi non è allineato alle idee del Governo». E poi sono stati intonati alcuni cori, urlando lo slogan «No Green pass» e inneggiando alla «libertà».

Attorno alle 19 in cento hanno provato a muoversi dalla piazza per avviarsi in corteo verso piazza Sacro Cuore, attraversando corso Umberto, ma il gruppo è stato anticipato dalle forze di polizia che hanno bloccato la sfilata. E
così i manifestanti, che in parte indossavano le mascherine, sono tornati in piazza della Rinascita, fino alle 20, quando è finito tutto. Non ci sono state criticità, fa sapere la questura, e la manifestazione è stata ampiamente documentata dalla polizia scientifica, per identificare i promotori, come era stato fatto anche il sabato precedente. Dopo quel primo incontro, e a seguito delle indagini della Digos, diretta da Irene Vizioli, sono scattate denunce e sanzioni. (f.bu.)