Il semaforo di viale Alcyone, a Francavilla, dove è scoppiata la lite. Nel tondo, Antonio Cicalini

FRANCAVILLA AL MARE

In coma il ristoratore aggredito. Il fratello: ridotto così da un pugile

E' in Rianimazione Antonio Cicalini, 64enne di Pescara. Sarebbe stato colpito una ventina di volte da un automobilista di Ortona che rischia accuse pesanti

PESCARA. Peggiorano le condizioni di Antonio Cicalini, ristoratore 64enne di Francavilla, residente a Pescara, ricoverato in Rianimazione all’ospedale civile dopo l’aggressione di venerdì pomeriggio, in viale Alcyone, a Francavilla, in seguito a una lite al semaforo con un altro automobilista, un pugile di 41 anni, per un sorpasso.
L'uomo, soccorso venerdì intorno alle 15 dal personale del 118, quando era già privo di conoscenza, è stato inizialmente ricoverato nel reparto di Neurochirurgia per i gravi traumi alla testa riportati. Ma nella mattinata di ieri è stato trasferito in Rianimazione dov’è ricoverato in coma farmacologico.
«Ha preso almeno venti colpi, se non di più», dice il fratello Giuseppe che non riesce a darsi pace. Lui, insieme ai figli della vittima, Manuela, che lavora al ristorante con il papà, Massimo, impiegato al comune di Pescara e la moglie Franca, da due giorni vive in ospedale in attesa di notizie sulle condizioni del fratello. «Da quello che ci dicono i medici attualmente è ancora in prognosi riservata. È in coma e non è operabile per via delle tante fratture riportate al cranio. In particolare la tempia destra risulta uno dei punti messi peggio. È probabile che l’aggressore l'abbia colpito anche quando ormai mio fratello era a terra. In questo momento non possiamo fare altro che pregare e sperare che si riprenda, anche se lui resta in pericolo di vita».
Antonio Cicalini è una persona molto conosciuta a Francavilla, anche per via del suo ristorante "Da Antonio", in zona Michetti. «Venerdì pomeriggio aveva da poco finito di lavorare e stava tornando a Pescara, dove vive», prova a ricostruire suo fratello Giuseppe. «Mi hanno raccontato che dopo un sorpasso è nata una discussione con l'aggressore, ma solo verbale. Probabilmente, se il semaforo fosse stato verde la cosa sarebbe finita lì. Invece il destino ha voluto diversamente, con lo scattare del rosso e l'obbligo di doversi fermare. Da quello che mi hanno riferito, sono entrambi scesi dalle loro macchine. L’aggressore però non ha lasciato tempo e spazio a mio fratello: l’ha colpito con una raffica di pugni e l'ha steso a terra».
Lo stesso aggressore, S.M., 41 anni di Ortona, pugile che lavora in una palestra a Francavilla, è rimasto sul posto e ha atteso l’arrivo dei carabinieri di Francavilla, che l’hanno scortato in caserma. Qui, dopo aver rilasciato le sue generalità, ha detto agli uomini in divisa di aver fatto «una ca...».
Ma adesso, in relazione a come e se cambierò il quadro clinico del ferito, il 41enne rischia un’accusa che può andare dalle lesioni alle lesioni gravissime, senza escludere l’ipotesi del tentato omicidio. Almeno per ora. Inoltre, a complicare il quadro c’è anche la sua attività di pugile, che in questi casi costituisce un’aggravante.
Come detto però, per avere più chiara la situazione servirà attendere lo scioglimento della prognosi che difficilmente avverrà prima delle prossime 72 ore.
Intanto il fratello Giuseppe anche sulla sua pagina Facebook sfoga tutta la sua amarezza e il suo dolore e rivolgendosi al fratello, scrive: «Fratello chi ti ha ridotto così è un pugile di Francavilla... Lui fa il pugile, tu fai il ristoratore ma ora anche tu devi combattere».
Sull’episodio interviene anche il sindaco di Francavilla Antonio Luciani, che conosce la vittima e la sua famiglia: «Come prima cosa voglio esprimere la mia vicinanza ad Antonio e alle persone che soffrono per lui. Lo conosco da tempo, il suo ristorante è a pochi metri di distanza dal mio studio. Una persona per bene, un gran lavoratore, tanto che la sua attività è molto conosciuto in città. Episodi del genere lasciano sempre senza parole. In questo momento c'è solo da augurarsi che tutto possa andare per il meglio».
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