Il furgone blindato della polizia penitenziaria all'uscita del Tribunale di Pescara

PESCARA

Inchiesta appalto Asl, per il giudice la cooperativa può continuare a lavorare

Assicurata la continuità dei servizi erogati dalla "Rondine" e la partecipazione a nuove gare con le pubbliche amministrazioni

PESCARA. L’ufficialità del giudice è arrivata ieri (venerdì 30 aprile): la cooperativa “La Rondine” può continuare a lavorare. La coop di Lanciano rischiava di non poter più partecipare a gare con le pubbliche amministrazioni poiché finita al centro dello scandalo del maxi appalto della Asl da 11 milioni di euro, che ha portato all'arresto di tre persone e al suicidio in carcere dell'ex primario Sabatino Trotta.

Il giudice per le indagini preliminari Nicola Colantonio, su richiesta degli stessi magistrati Anna Benigni e Luca Sciarretta, che hanno rinunciato alla misura cautelare che era in discussione, ha dichiarato il non luogo a
procedere contro la cooperativa che si era aggiudicata l’appalto da 11 milioni di euro sui servizi psichiatrici extra ospedalieri, considerato "truccato" dall'accusa. «Non c’è più la richiesta di misura», ha detto soddisfatto l’avvocato Sergio Della Rocca che assiste la coop e il suo nuovo presidente Alberto Giuliani, che ha sostituito l’arrestato Domenico Mattucci. «La coop proseguirà il suo lavoro sia per quanto riguarda le attività in corso sia per la partecipazione a nuove gare di appalto».

Giuliani una decina di giorni fa, prima della delibera Asl di Vincenzo Ciamponi (altro indagato per corruzione nell’inchiesta) di revoca della gara, aveva presentato alla procura la richiesta di annullamento dell'appalto incriminato.

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