Inciucio D'Alfonso-Piccone, Mascia "Dimissioni no, ma potrei uscire da Pdl"

"Io sono il sindaco di Pescara eletto da oltre quarantamila cittadini che mi hanno dato fiducia, e chiesto di governare questa città. Resto al mio posto, ci mancherebbe, continuando a fare politica per il bene di Pescara"
PESCARA. Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia è tornato oggi a parlare della lettera invitata ieri al presidente Berlusconi per denunciare possibili "inciuci" fra alcuni esponenti regionali del Pdl e l'ex sindaco di Pescara ed esponente Pd Luciano D'Alfonso. L'occasione è stata l'inaugurazione della strada-ponte che collega Pescara a San Giovanni Teatino.
"Il problema", ha detto il primo cittadino, "non è D'Alfonso, ma quello che è accaduto. Una cosa che non è piaciuta ai cittadini di Pescara che mi hanno inviato questa mattina centinaia di sms per esprimermi solidarietà e chiedermi di andare avanti".
Mascia non esclude il clamoroso gesto (e gli assessori con lui) della riconsegna della tessera del Pdl, ma scarta eventuali dimissioni: "Dimissioni assolutamente no. Io sono il sindaco di Pescara eletto da oltre quarantamila cittadini che mi hanno dato fiducia, e chiesto di governare questa città. Resto al mio posto, ci mancherebbe, continuando a fare politica per il bene di Pescara".
"Io", ha detto ancora Mascia, "non ho nulla contro D'Alfonso che per altro è coinvolto indirettamente in questa questione. Anni addietro era sindaco di Pescara, ma ricordo anche che il suo impegno politico ha avuto anche risvolti giudiziari che la magistratura sta vagliando. Ora mi aspetto i soliti sproloqui degli orfanelli del Pd di Pescara, ma non ci sono problemi, perché io andrò avanti per la mia strada con la coscienza a posto".
In particolare, nella lettera inviata ieri e sottoscritta anche dagli assessori Marcello Antonelli, Guido Cerolini, Isabella Del Trecco, Masimo Filippello, Carla Panzino, Roberto Renzetti, Nicola Ricotta ed Eugenio Seccia - si faceva riferimento all'incontro in Provincia, a Pescara, tra l'ex sindaco del Pd Luciano D'Alfonso e autorevoli esponenti della coalizione di centrodestra, nonché alla partecipazione del senatore Filippo Piccone (Pdl) alla presentazione del libro di D'Alfonso a Celano (L'Aquila).
"Il problema", ha detto il primo cittadino, "non è D'Alfonso, ma quello che è accaduto. Una cosa che non è piaciuta ai cittadini di Pescara che mi hanno inviato questa mattina centinaia di sms per esprimermi solidarietà e chiedermi di andare avanti".
Mascia non esclude il clamoroso gesto (e gli assessori con lui) della riconsegna della tessera del Pdl, ma scarta eventuali dimissioni: "Dimissioni assolutamente no. Io sono il sindaco di Pescara eletto da oltre quarantamila cittadini che mi hanno dato fiducia, e chiesto di governare questa città. Resto al mio posto, ci mancherebbe, continuando a fare politica per il bene di Pescara".
"Io", ha detto ancora Mascia, "non ho nulla contro D'Alfonso che per altro è coinvolto indirettamente in questa questione. Anni addietro era sindaco di Pescara, ma ricordo anche che il suo impegno politico ha avuto anche risvolti giudiziari che la magistratura sta vagliando. Ora mi aspetto i soliti sproloqui degli orfanelli del Pd di Pescara, ma non ci sono problemi, perché io andrò avanti per la mia strada con la coscienza a posto".
In particolare, nella lettera inviata ieri e sottoscritta anche dagli assessori Marcello Antonelli, Guido Cerolini, Isabella Del Trecco, Masimo Filippello, Carla Panzino, Roberto Renzetti, Nicola Ricotta ed Eugenio Seccia - si faceva riferimento all'incontro in Provincia, a Pescara, tra l'ex sindaco del Pd Luciano D'Alfonso e autorevoli esponenti della coalizione di centrodestra, nonché alla partecipazione del senatore Filippo Piccone (Pdl) alla presentazione del libro di D'Alfonso a Celano (L'Aquila).