Incroci t-red a Pescara, semaforo verde ma scatta la multa: «Errata applicazione della norma»

21 Dicembre 2025

Pettinari svela il sistema: «Sanzionano il cambio corsia come fosse un passaggio con la luce rossa». In un anno 17.628 verbali da 167 euro: entrate per il Comune per 3 milioni. L’appello: «Fate ricorso»

PESCARA. A Pescara basta cambiare corsia e superare la linea d’arresto con il semaforo verde per essere multati come se si fosse passati con il rosso. Un meccanismo che, in un solo anno, avrebbe consentito all’amministrazione Masci di incassare quasi tre milioni di euro, frutto di 17.628 violazioni dell’articolo 146, comma 3, del Codice della strada, la norma che sanziona il passaggio con il rosso e non il cambio corsia (comma 2). Ogni verbale comporta una multa da 167 euro e la decurtazione di 6 punti dalla patente, ma oggi emerge che quelle sanzioni sarebbero contestabili davanti al prefetto. A svelare il sistema sanzionatorio utilizzato dal Comune «per fare cassa in difformità rispetto alle prescrizioni ministeriali» è stato il capogruppo civico Domenico Pettinari, che nei mesi scorsi, insieme al consigliere Massimiliano Di Pillo, ha fatto un accesso agli atti. Ed è proprio l’incrocio di quei documenti – le risposte del comando di polizia locale e gli atti del Ministero – a fotografare nel dettaglio le modalità con cui il Comune sanziona gli automobilisti agli incroci semaforici con telecamere T-Red.

LE PAROLE DEL MINISTERO Secondo la nota del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, infatti, il comma 3 dell’articolo 146 del Codice della strada «non consente di estendere la sanzione prevista al caso del conducente che, pur avendo occupato una corsia destinata a una manovra diversa, attraversi l’incrocio in presenza di luce verde per la direzione effettivamente intrapresa». In altre parole, l’automobilista non è sanzionabile per il passaggio con il rosso, ma eventualmente per il cambio di corsia, condotta che rientra nel comma 2 dello stesso articolo, punita con una sanzione ben più lieve, pari a 42 euro. Ben diversa, dunque, dai 167 euro previsti per la violazione del comma 3. «Ne consegue», attacca Pettinari, «che l’impiego del sistema Velocar Red per tali finalità appare non conforme alle condizioni di omologazione e alle direttive ministeriali, oltre che ai criteri di corretto esercizio dell’azione amministrativa». Da qui, l’invito al Comune «a procedere a una verifica puntuale delle modalità di accertamento in uso, valutando la sospensione delle sanzioni elevate e il riesame in autotutela dei verbali già emessi, in coerenza con le indicazioni ministeriali».

GLI ALTRI COMUNI E mentre a Pescara si continua a multare chi cambia corsia passando con il verde, altrove accade l’opposto. «Molti altri Comuni», prosegue Pettinari, «si sono adeguati alle indicazioni ministeriali e da oltre un anno utilizzano i Velocar in modo corretto, registrando una notevole flessione del numero di verbali». Anche a Pescara, del resto, fino a dicembre 2024 oltre i due terzi delle multe elevate tramite Velocar erano riferite al comma 2 e non al comma 3. A certificare il cambio di rotta è la risposta della polizia locale: nel 2025 le sanzioni per cambio di corsia si sono azzerate, mentre quelle contestate per la violazione del comma 3 – pur in presenza di luce verde – hanno raggiunto quota 17.628. «Il rispetto delle fonti normative e dei chiarimenti emanati dagli organi centrali dello Stato», sottolinea Pettinari, «è essenziale per garantire uniformità applicativa sul territorio nazionale e per assicurare che gli strumenti tecnologici di controllo del traffico siano utilizzati esclusivamente per le finalità per cui sono stati previsti».

«FATE RICORSO» Svelata «la trappola», Pettinari lancia l’appello ai cittadini: controllare le multe ricevute e valutare il ricorso. E la stoccata all’amministrazione Masci, accusata di essere «orientata solo a fare cassa con le multe e con le telecamere ai semafori». Quella dei T-Red è una vicenda che il sindaco aveva trasformato in bandiera elettorale. «Un’amministrazione che», ricorda Pettinari, «dopo aver promesso in campagna elettorale di spegnere i T-Red, non solo non li ha spenti ma ne ha aumentato il numero, installandoli anche in incroci dove l’incidentalità per passaggio con il rosso è bassissima e non giustificherebbe l’utilizzo di tali strumenti». Oggi, inoltre, emerge anche «l’applicazione di un comma che, a detta del Ministero, non deve essere utilizzato per il cambio di corsia ma solo per il passaggio con il rosso». Un’applicazione che consente di far affluire nelle casse comunali somme nettamente superiori rispetto alla contestazione corretta, scaricando sui cittadini sanzioni pesanti e decurtazioni di punti patente. Una pratica che, secondo Pettinari, finisce per colpire gli automobilisti «senza un solido fondamento normativo».