Gli rubano 14mila euro in casa, i due truffatori presi con i soldi

20 Dicembre 2025

Vincenzo Staffieri, ex dipendente comunale, raggirato in via Manzoni: si erano finti carabinieri. L’appello del nipote: «Non lasciamo gli anziani soli»

PESCARA. Una vita trascorsa in Comune, fatta di sacrifici e risparmi messi da parte con pazienza. Tutto svanito in pochi istanti. Vincenzo Staffieri, 76 anni, non è riuscito a trattenere la commozione quando ieri mattina la polizia ha bussato alla porta di casa per restituirgli il denaro che la sera prima due truffatori, fingendosi carabinieri, erano riusciti a sottrargli. «Non dobbiamo lasciare gli anziani da soli, soprattutto in questo periodo di festa», dice il nipote Bryan, che giovedì sera ha accompagnato lo zio in questura. La vergogna per quanto accaduto è stata così forte che Vincenzo ha avuto un mancamento proprio davanti ai poliziotti, rendendo necessario l’intervento del 118. Una storia che, questa volta, ha però un lieto fine, a pochi giorni dal Natale. Decisive la pronta segnalazione di un passante che ha notato qualcosa di sospetto, la chiamata alla polizia e l’intervento immediato delle pattuglie.

Vincenzo Staffieri, ex dipendente del Comune di Pescara e pensionato da anni, stava passeggiando lungo il marciapiede di via Manzoni, una traversa della riviera, quando due uomini vestiti di scuro si sono avvicinati. «Dicevano di essere carabinieri e che a casa sua c’era stato un furto e dovevano fare un controllo», racconta il nipote. I due, di 41 e 29 anni, entrambi pescaresi, hanno mostrato sullo schermo del telefono la fiamma araldica dei carabinieri per rendere credibile la messinscena. Spaventato, il 76enne li ha accompagnati davanti all’ingresso della sua abitazione, dove vive da solo da anni. È lì che si è consumata la truffa. «Uno è rimasto al portone a distrarlo, mentre l’altro ha iniziato a girare per casa», prosegue il nipote. In pochi attimi il truffatore ha trovato in un cassetto del comò tutti i risparmi di una vita all’interno di una busta: 14.100 euro.

Con il denaro in tasca, i due si sono dati alla fuga. I loro movimenti, però, non sono passati inosservati a un passante, insospettito da quelle presenze mai viste prima. Da lì è partita la chiamata di aiuto. Alla squadra volante, diretta dal dirigente Pierpaolo Varrasso, si sono aggiunte le pattuglie del Reparto prevenzione crimine e della Squadra mobile. Gli equipaggi, coordinati tra loro, hanno bloccato le vie di fuga e individuato l’auto dei due truffatori, lasciata in sosta con il motore acceso. Poco distante, i due uomini correvano verso la vettura. È lì che sono stati fermati e arrestati. Nelle tasche avevano ancora il bottino sottratto poco prima all’anziano.

Una vicenda a lieto fine che, però, proprio a ridosso delle feste – periodo in cui il fenomeno delle truffe aumenta – si trasforma in un appello sentito da parte del nipote. «Non lasciamo mai sole le persone fragili, mettiamole in guardia da truffe e raggiri e ricordiamo loro di non fidarsi mai degli sconosciuti incontrati per strada».

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