Isola pedonale, polveri ancora alte

Valori in aumento in tre zone su cinque, l'Aci boccia la chiusura

PESCARA. L'isola pedonale del giovedì si è rivelata di nuovo un mezzo fallimento. Le micropolveri, anziché diminuire dappertutto come sperava il Comune, sono aumentate in 3 zone su 5 monitorate dalle centraline Arta. Una lieve riduzione si è registrata per il benzene.

Intanto, divampano le polemiche sull'utilità di questa misura. Il presidente dell'Aci Sartorelli ha bocciato la chiusura della città, adottata dall'assessore Fiorilli per combattere lo smog.

DATI DELL'ARTA.
Giovedì scorso, durante la chiusura alle auto della città, dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 19, le centraline hanno continuano a far registrare livelli elevati del cosiddetto Pm10, cioè le famigerate micropolveri considerate tra gli inquinanti più pericolosi. Non ci sono stati superamenti del limite di 50 microgrammi per metro cubo, ma i valori sono stati lo stesso alti. Ecco il confronto tra i dati di mercoledì e quelli di giovedì scorso durante l'isola. Il piazza Grue, il Pm10 è salito da 31 a 40 microgrammi. Nella zona del teatro D'Annunzio, da 33 a 37. In via Sacco, da 40 a 43. Lieve calo in via Firenze, da 37 a 36 e in viale Bovio, da 46 a 40. E' andata un po' meglio per il benzene, calato in tutte le zone monitorate.

FIORILLI SODDISFATTO.
Ma l'assessore al traffico ha dato una lettura diversa dei dati. Li ha confrontati con quelli di giovedì 22, quando c'è stata la prima isola pedonale. «I valori», ha detto, «sono scesi, al teatro D'Annunzio, da 65 microgrammi del 22 marzo, a 37 dello scorso giovedì; in piazza Grue e via Firenze, da 69 a 40 e 36; in via Sacco, da 68 a 43; in viale Bovio, da 80 a 40». «L'isola pedonale ha funzionato», ha sostenuto Fiorilli. Intanto, la prossima chiusura al traffico, prevista inizialmente per giovedì 5 aprile, è stata rinviata a dopo la Pasqua. «Riunirò il tavolo tecnico con le associazioni dei commercianti e degli ambientalisti per decidere le prossime date e gli eventi», ha affermato.

STOP DELL'ACI.
Negativo, invece, il giudizio del presidente dell'Automobil club. «Se il problema è quello della tutela della salute pubblica», ha osservato Giampiero Sartorelli, «smettiamola di prendere provvedimenti inidonei e saltuari, affrontiamo il problema alla radice. Programmare nuove chiusure e ritardare sempre più la stesura del Piano traffico e della sosta non è la via da seguire per tutelare i cittadini dai rischi per lo smog».

«ASSESSORE DIMETTITI».
Ancora più pesante il commento del segretario cittadino del Pd Stefano Casciano. «La cura antismog di Fiorilli è stata un flop», ha commentato, «in un colpo solo è riuscito a far svuotare i negozi del centro, a rendere la vita impossibile agli automobilisti e, ce lo dicono i dati dell'Arta, a peggiorare la qualità dell'aria». «Fiorilli ha sbagliato tutto», ha concluso, «e dato che ha in mano uno degli assessorati più importanti e delicati ha il dovere morale di dimettersi». Di tutt'altro parere il capogruppo del Pdl Armando Foschi, che ha parlato di «rivoluzione culturale per la mobilità».

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