ALLARME CALDO

L’Abruzzo tra bollino rosso e siccità, consigli e appelli

Afa in aumento, oggi e domani a Pescara temperature più alte d’Italia. La Asl: "Non uscite nelle ore più calde". E gli agricoltori denunciano: le colture sono a rischio

PESCARA. Oggi e domani Pescara sarà una delle città da bollino rosso, per le temperature record. La segnalazione arriva dal ministero della Salute che monitora quotidianamente la situazione di 27 città, tra cui anche il capoluogo adriatico, indicando il relativo livello di rischio (può essere verde, giallo, arancione e rosso, a seconda della gravità). E il bollino rosso che oggi contraddistingue Pescara segnala un’ondata di calore, che si verifica «quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione». Il caldo, in situazioni come questa, può provocare effetti negativi sulla salute, non solo sui soggetti a rischio ma anche sulle persone sane e attive.

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Nei giorni scorsi la Asl ha ricordato quali sono «i comportamenti da adottare per proteggersi dal caldo e affrontare le ondate di calore senza rischi per la salute». È opportuno non uscire nelle ore più calde, migliorare l’ambiente domestico e di lavoro, bere molti liquidi, non bere bevande alcoliche o bevande contenenti caffeina, fare pasti leggeri e vestire in maniera comoda e leggera. L’abitacolo dell’auto va ventilata prima di iniziare un viaggio ed è bene evitare l’esercizio fisico nelle ore più calde della giornata.

L'altra emergenza è la siccità che minaccia l’agricoltura. Le ondate di calore anomale e, soprattutto, le precipitazioni dimezzate di questi ultimi sei mesi, con la perdita di risorsa idrica pari al 90%, stanno prosciugando ettari di terreno.

“Questa situazione sta spingendo zone dell’Abruzzo verso la desertificazione”, afferma il presidente Cia Chieti-Pescara, Domenico Bomba, “le colture più colpite sono il grano e le colture foraggere. Per quanto riguarda il settore cerealicolo le rese sono basse e a volte non coprono i costi di produzione con il rischio di portare le aziende in perdita. Oltre al settore cerealicolo raccogliamo la preoccupazione dei nostri associati riguardo l’ortofrutticolo dato che quest’ultimo ha bisogno di continua irrigazione, seppur non in quantità eccessive, oltre all’olivilocolo con danni ai frutti”, continua Bomba.

Problemi anche per il settore vitivinicolo, uno dei settori trainanti dell’economia abruzzese. L’assenza di precipitazioni prevista per i prossimi 15 giorni potrebbe portare uno stress idrico alle viti.

Secondo Cia, non è più rinviabile la costruzione di una rete di nuovi bacìni e invasi, piccoli e distribuiti sul territorio, utili all’accumulo e allo stoccaggio di acqua piovana; fare manutenzione efficiente e anti-dispersioni; lavorare per sviluppare l’uso delle acque reflue in agricoltura; sfruttare la tecnologia per rallentare la risalita del cuneo salino; immaginare anche grandi impianti di desalinizzazione dell’acqua di mare, abbattendo i costi con produzione di energia da fonti rinnovabili. “La nostra speranza è che i consorzi di bonifica riescano a irrorare l’acqua nei tempi e nei modi opportuni e superare questo periodo critico senza eccessive ripercussioni”, conclude Bomba.