L’accusa: una holding occulta

Il pm: l’imprenditore chietino operava come un centro di tesoreria

PESCARA. «De Nicola ha assunto il comando di tutte le attività gestite dall’organizzazione imprenditoriale affrontando di fatto tutte le problematiche economiche/finanziarie delle singole società del gruppo e operando in concreto come centro di tesoreria (pooler) che utilizza i propri conti correnti come “conti pooler”».

E’ un passo del decreto di sequestro dell’inchiesta per una presunta evasione che conta 24 indagati accusati di reati finanziari e di truffa aggravata allo Stato.

Secondo l’accusa, il perno dell’inchiesta, sarebbe stato l’imprenditore Carmine De Nicola, originario di Chieti e residente a Francavilla.

«Ne consegue», prosegue il decreto di sequestro, «che De Nicola attraverso tali modalità operative ha costituito all’interno del gruppo societario una vera e propria holding occulta di tipo personale riuscendo così, anche avvalendosi di società fiduciarie, a dirigere e a influenzare qualsivoglia decisione del sodalizio». Il decreto di sequestro è stato firmato dal giudice per le indagini preliminari Nicola Colantonio nell’inchiesta della procura di Pescara le cui indagini sono state svolte dal comando provinciale della Guardia di Finanza.

L’inchiesta ha messo le mani in tutti i settori dell’attività dell’imprenditore, da quello sanitario a quello scolastico fino a quello immobiliare e turistico e ha riguardato gli anni che vanno tra il 2007 e il 2014.

Complessivamente, gli indagati accusati, a vario titolo, di reati fiscali e di truffa sono 24 e tra i nomi ci sono professionisti, come avvocati e commercialisti pescaresi, e anche alcuni stretti collaboratori dell’imprenditore. Ieri mattina gli uomini della Guardia di Finanza hanno perquisito le abitazioni e gli uffici di alcuni indagati sequestrando vari faldoni.

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