CITTA' SANT'ANGELO

L’autopsia sulla neonata deceduta: «Rara sindrome della morte in culla» 

L’esame effettuato per chiarire le cause della fine improvvisa tende a escludere il rigurgito. Il medico legale chiede altre due settimane per dare le risposte a Procura e genitori

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CITTÀ SANT’ANGELO. Servono altri quindici giorni per stabilire le cause della morte della bimba di tre mesi e mezzo deceduta improvvisamente lunedì pomeriggio in casa. Il suo sarebbe uno di quei rari casi di "morte in culla" (Sids, sindrome della morte improvvisa infantile) almeno stando a quanto emerso dall'autopsia, eseguita ieri pomeriggio dal medico legale Ildo Polidoro (foto in basso), come disposto dal sostituto procuratore Andrea Papalia.

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È stata una morte improvvisa, inaspettata, che ha colpito tutto d'un tratto una bimba sana, come purtroppo è già accaduto anche nel recente passato sempre in provincia di Pescara, a Spoltore. E se è vero che dopo la poppata c'è stato un rigurgito, come era emerso subito dopo il decesso, può non essere stato quello a determinare tutto.

Per definire il quadro Polidoro ha chiesto un paio di settimane, avendo eseguito dei prelievi, non solo istologici e sottoposto il corpicino a delle radiografie. (f.bu.)

Ma che cosa s'intende per sindrome della morte in culla?

Secondo il portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica, La sindrome della morte in culla, o sudden infant death syndrome (Sids), colpisce i bambini tra un mese e un anno di età. La definizione Sids, che non corrisponde a una precisa patologia, si applica quando si possono escludere, (previa autopsia e analisi accurate dello stato di salute del bambino e delle circostanze della sua morte), tutte le altre cause note per spiegare il decesso del neonato, da malformazioni a eventi dolosi.
"Non è stata ancora definita con sicurezza una specifica causa medica in grado di spiegare la Sids ma ci sono invece una serie di comportamenti e di fattori di rischio che possono incidere significativamente sulla probabilità che la Sids si verifichi, come dimostrano numerosi studi e indagini".

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