La banda del terrore resta in carcere, ora è caccia ai complici
Si allarga l'indagine portata avanti dalla squadra mobile di Pescara che mercoledì scorso ha portato agli arresti di 5 membri della banda del terrore. Si cercano ancora gli altri complici, accusati...
Si allarga l'indagine portata avanti dalla squadra mobile di Pescara che mercoledì scorso ha portato agli arresti di 5 membri della banda del terrore. Si cercano ancora gli altri complici, accusati insieme agli altri di estorsione, atti persecutori e, infine, associazione a delinquere. I cinque ragazzini di origine egiziana e tunisina, tutti di età compresa tra i 18 e i 19 anni, sono ora nelle carceri di Vasto e Pescara dopo la convalida dell'arresto. Ieri mattina, in collegamento dal carcere di Vasto i tre ragazzini, assistiti dagli avvocati Francesco Bitritto e Gaetano Di Stefano, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e hanno rilasciato dichiarazioni spontanee. Nei prossimi giorni gli avvocati presenteranno al gip Mariacarla Sacco (il pm è Gennaro Varone) un’istanza, con molta probabilità richiesta di scarcerazione o misura meno afflittiva. Rimangono in carcere a Pescara anche i due giovani nordafricani: ieri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e hanno rilasciato dichiarazioni spontanee in cui hanno rigettato le accuse. Vanno intanto avanti le indagini della Mobile per trovare gli altri nordafricani, per l'accusa complici e responsabili delle continue vessazioni, minacce e persecuzioni sui passanti, in particolare di un cameriere di un locale in centro. (e.g.)