La Brioni ceduta ai francesi di Ppr

La Brioni di Penne passa di mano: un affare da 350 milioni di euro. A rilevare lo storico marchio di abbigliamento con 1.300 dipendenti iin Abruzzo è la holding controllata dalla famiglia Pinault

PESCARA. La Brioni passa di mano. Secondo il sito www.milanofinanza.it, la holding francese Ppr controllata dalla famiglia Pinault ha siglato un contratto preliminare di acquisto con i soci della Brioni, la griffe leader nel segmento del formale uomo, per acquistare il 100% della società abruzzese. La notizia dell'imminenza della firma era stata lanciata nel pomeriggio anche dall'Ansa, citando «fonti vicine all'operazione». Il contratto vale 350 milioni di euro.

La notizia di una trattativa era stata anticipata nei giorni scorsi anche dal Corriere della Sera.
Secondo MilanoFinanza.it il contratto sottoscritto prevede una serie di passaggi attraverso i quali Pinault otterrà il controllo della società che conta di chiudere il 2011 con un fatturato superiore ai 180 milioni, 25 milioni di Ebitda e un debito di circa 90 milioni.
I soci di Brioni sono tre famiglie, quella di Anna Maria Fonticoli, della sorella Maria Vittoria e a Gigliola Savini, eredi dei fondatori della storica sartoria, Nazareno Fonticoli e Gaetano Savini.

Il cuore produttivo della Brioni, circa 1.300 dipendenti, è in Abruzzo. A Penne, sede storica dell'azienda, dove ha sede anche la fondazione Fonticoli, lavorano 1000 addetti alla produzione dei capospalla (gli abiti indossati da Barak Obama o da Donald Trump); a Collecorvino 100 per la linea donna; a Montebello 160 nel settore Sportwear e camiceria, infine 20 a Civitella Casanova nella maglieria.

La Brioni ha risentito della crisi finanziaria internazionale e da due anni cercava un partner finanziario. Non aveva comunque smesso di investire, aprendo altri negozi in giro per il mondo, in Messico, Giappone, Cina, India, Spagna (ultimo un negozio monomarca a Dusseldorf). Oggi conta oltre 30 punti vendita nelle città più grandi del mondo (il primo mercato sono gli Usa, seguiti da Russia e Cina).

Con il sindacato è in corso un accordo che prevede cassa integrazione di 1 giorno alla settimana e mobilità volontaria e incentivata. Con questa operazione Ppr di Henry Pinault prosegue il riposizionamento verso i marchi di lusso e sportivi, partito con l'acquisto di Gucci e Puma. Ieri l'agenzia Reuters riportava che in linea con questa operazione Pinault ha deciso la vendita di Redcats dal quale dovrebbe ricavare tra 1.5 e 2 miliardi di dollari da destinare ai nuovi investimenti.

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