La Forestale: CityModa aggira le norme sismiche

Denuncia a Provincia e prefettura, il centro commerciale di Spoltore rischia la chiusura

SPOLTORE. Rischia la chiusura CityModa, il centro commerciale delle griffe finito al centro di un'inchiesta giudiziaria con nove indagati, a cominciare dall'ex sindaco di Spoltore Franco Ranghelli e dall'imprenditore Giancarlo Fiore accusati di corruzione con il capo dei vigili urbani Enrico Monaco: ieri, la forestale ha denunciato che il complesso da 7.500 metri quadrati a Villa Raspa di Spoltore è stato progettato, realizzato e collaudato aggirando le norme antisismiche.

«Risulta non corretta», sostiene la forestale, «la normativa adottata per la progettazione dell'opera e non è possibile esprimersi sulla correttezza delle ipotesi di calcolo strutturale adottato nonché sugli atti progettuali e sui successivi atti depositati» e cioè i collaudi.
L'accusa della forestale è contenuta in un verbale lungo 15 pagine appena notificato al prefetto di Pescara Vincenzo D'Antuono, al commissario prefettizio di Spoltore Vincenzo De Vivo, al presidente della Provincia Guerino Testa e allo Sportello unico per le attività produttive (Suap). Il documento è controfirmato in calce da due ingegneri del Genio civile di Pescara, in qualità di ausiliari di polizia giudiziaria. In attesa che il tribunale del Riesame si pronunci sulla richiesta di sequestro preventivo del centro commerciale depositata dal pm Gennaro Varone dopo il primo no del gip, la forestale ha chiesto a prefettura, Comune e Provincia di intervenire: ecco perché, da ora, c'è il rischio di chiusura.

In base al documento, la cittadella della moda finora senza certificato di agibilità, non può avere questo permesso: «Non sussistono», osserva il verbale, «le condizioni per il rilascio del certificato di conformità sismica previsto dall'articolo 28 della legge 64 del 1974 non essendo state rispettate le norme sismiche vigenti». Una violazione «grave» per la forestale che, con la nota di ieri, ha invitato gli enti «a prendere provvedimenti».

L'inchiesta giudiziaria su CityModa è una costola dell'indagine madre sugli appalti pubblici e sull'urbanistica di Spoltore esplosa il 26 luglio scorso con gli arresti domiciliari per Ranghelli e per l'ex presidente del consiglio regionale Marino Roselli e il manager dei rifiuti Luciano Vernamonte: gli indagati sono Ranghelli, Fiore e Monaco per corruzione. Gli altri sei indagati sono accusati di falso o di abuso d'ufficio perché, per il pm, avrebbero «falsificato verbali di sopralluogo», avrebbero «attestato falsamente la certificazione antincendio» oppure «omesso di effettuare i controlli». Il consigliere comunale di Pescara, eletto nel Pdl oggi indipendente, Nico Lerri e l'attuale segretario della Provincia Fabrizio Bernardini, all'epoca responsabile unico del procedimento, sono accusati di abuso d'ufficio. I tecnici Italo Agresta, Celso Ciavarelli, Giancarlo Scipione e Bruno Crocetta sono indagati per falso. (p.l.)

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