«La mia vita slot» Autobiografia da una sala giochi

Giovane, laureata, ha lavorato due anni in una sala-casinò. Ecco il suo racconto

di LAURA SCIMIA

Sono le cinque di mattina, possibile che questo qui sia ancora davanti a me e abbia ancora voglia di divertirsi? Ma non gli basta mai? Ma vattene a dormire va.....

Se pensa che abbia ancora voglia di fare certi giochetti si sbaglia, oh sì bello mio, ti sbagli di grosso, guarda che da me non avrai nulla oggi, non ho voglia, sono stanca, e lasciatemi riposare..... È inutile che imprechi, io non mi agito di certo per questo, sono abituata a ben altro qui dentro, non è bestemmiando che otterrai qualcosa da me..... Di gente così ne vedo fin troppa qui dentro, anzi, direi che sono proprio tutti uguali, entrano pensando di avere tutto sotto controllo, dieci minuti e vado via, ho la situazione in pugno, e poi dopo ore e ore sono ancora qui dentro, più disperati di prima, che si guardano intorno cercando qualcuno a cui la giornata è andata peggio, trovando così un pretesto per tornare la prossima volta, dicendo a se stessi: “io non sono così, io non ho ancora toccato il fondo come lui”, ma non sanno che il fondo lo raschiano tutte le volte che entrano qui dentro.

Se poi un giorno arrivano quelle nuove, oh si, allora sì che c'è da ridere! Il capo le piazza in mezzo al locale, magari solo per questione di spazio, ci vuole una certa organizzazione per gestire e trovare la giusta locazione a tutte noi quante ne siamo, quindi magari te le trovi in mezzo a fare bella mostra solo per qualche giorno e poi vengono smistate tra di noi, ma i clienti sono convinti che se stanno in mezzo al locale è perché loro sono migliori, pensano che con le nuove possano andare sul sicuro, che magari hanno qualche nuova sorpresa in serbo per loro, ma in realtà siamo tutte uguali, prendiamo tanto (troppo) e ridiamo indietro nemmeno la metà di quello che il cliente si aspetterebbe.....ecco, è in quei giorni, generalmente cinque o al massimo sette, che mi posso riposare:vengono da me i soliti fedelissimi, quelli che non lischiodi dalla sedia di fronte a te per un'intera giornata,mentre tutti gli altri quasi fanno la fila per sedersi difronte alle nuove e vedere che cosa hanno in serbo perloro (illusi!). Poi, come cani ai quali hai fatto annusarel'osso, magari gli hai fatto dare anche due sgranocchiate per poi riprendertelo senza dare spiegazioni, i clienti si alzano dalle sedie, bestemmiano e ritornano da noi, che magari all'inizio gli diamo anche il contentino, ma poi ci riprendiamo l'osso pure noi.

La febbre per le nuove contagia tutti o quasi i clienti, ma nel giro di una settimana, dopo aver constatato che la novità non sempre è una cosa buona, tornano alle vecchie abitudini, al loro solito posto, con la solita faccia, le solite smorfie, le solite mosse, infilano i soldinella solita fessura e si aspettano sempre di ottenere lo stesso risultato, che però non arriverà mai.

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The slotfather

(.....) Ti guardo negli occhi ogni volta che sei di fronte a me. È l'unica cosa che mi piace di te, l'unica cosa che trovo trasparente in mezzo a tutto questo schifo che mi circonda, che ci circonda. Ma che ci fai qui? Alzati, prova a goderti la vita che ti rimane, esci, vai a fare passeggiate, iscriviti in palestra, vai a trovare le tue figlie, loro ti vogliono così bene.... Ti dimostrano tutto il loro affetto in continuazione, si preoccupano per te, lo vedo dagli sms che ti mandano. (...)

Dovrei scuoterti, farti capire che non sei solo, urlarti che la vita non è finita! Non so cosa si provi a rimanere vedovo, una cosa straziante: ti svegli la mattina ed è come se una parte di te fosse sparita. Niente più baci della buona notte, niente più sguardi complici, niente più confidenze e consigli sinceri, niente più roccia cui appoggiarsi e trovare conforto. Non so poi cosa si provi a rimanere vedovi da giovani come è successo a te, con due figlie piccole da crescere e accudire. (...)

Il risultato di tutte queste vicende ce l'ho ogni giorno qui davanti. Sei ingrassato, sembri molto più vecchio della tua età, fumi troppo, davvero troppo, non ti lavi, hai costantemente un odore acre, è il sudore che va a impregnare i peli delle tue ascelle, i vestiti, ormai questo odore pungente e raccapricciante fa parte di te come qualsiasi altra parte del tuo corpo, vai regolarmente in giro vestito con le tue solite quattro tute che raramente lavi, le conosco a memoria. (...)

Questo tuo modo di vestire, di non tenere alla pulizia personale, di chiuderti in te stesso sempre e con chiunque non fa che farmi stare ancora peggio; sei davvero una persona sola se puoi permetterti di puzzare tutto il giorno tutti i giorni, davvero non hai niente di bello e interessante da fare se il tuo unico abbigliamento è rappresentato da tute anni '90 che qualsiasi uomo italiano indosserebbe solo per stare in casa, hai realmente intenzione di sprecare la tua vita da pensionato se continui a buttare le tue giornate stando qui dentro sempre, costantemente, tenacemente. Penso alle tue figlie e ai loro sms, alle loro parole buone e gioiose, non pensi che soffrano a vederti così malridotto? (...) Alle diciassette in punto, cascasse il mondo, sei di nuovo di fronte a me, più aggressivo che mai, vuoi riprenderti un po' di quello che hai speso durante la giornata, ma sai che questo non accadrà, e più cerchi combattivo di riottenere qualche soldo, più la fortuna non girerà mai dalla tua parte. I tuoi occhi passano dall'avere un lampo di nervosismo mista a disperazione a un'ombra di rassegnazione e avvilimento fino a raggiungere l'apice dello sconforto con la comparsa di lacrime che riempiono l'occhio ma che quest'ultimo non le lascia scivolare giù. È a quel punto che ti alzi e te ne vai. Vai via percorrendo il corridoio di corsa, ti senti tradito da questo posto che è in grado di alleviare le tue sofferenze, che sa come fare ad allontanare quei ricordi tristi che non ti danno mai pace, ma che ogni giorno si prende tutto quello che hai, il tuo tempo libero, un pranzo sereno con tua figlia, un pomeriggio passato all'aria aperta a camminare lungo mare, i tuoi soldi, la tua dignità, lasperanza che almeno una cosa nella tua vita possa andare esattamente come tu desideri. Torni a casa distrutto, stanco, privo di energie, così come quando lavoravi e tornavi a casa dopo ore passate nel tuo ufficio, ma il tuo umore, quello è completamente diverso: prima eri soddisfatto di te, di ciò che avevi fatto, ti sentivi in pace con te stesso e con il mondo, fischiettavi mentre ti spogliavi e ti distendevi sul materasso per un meritato riposo, ora ti senti solo, perso, disperato, ti fai pena, non riesci più neanche a guardarti allo specchio mentre ti lavi i denti prima di andare a dormire, sei arrabbiato con te e con tutto quello che ti circonda, giuri a te stesso che domani non tornerai più, ma tutte le mattine alle 6.15 vedo arrivare te e la tua tuta acetata.

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Fowl play gold

(...) Gioca senza capire cosa sta facendo, inserisce 3, 4 banconote alla volta senza capire quant'è la reale somma che si sta giocando, il suo corpo è sempre più molle, sembra un ramoscello tormentato dal vento, con la testa segue sempre quella melodia che sente solo lui, la mascella si muove con un ritmo sempre più serrato; gioca anche a 6 o 7 macchinette contemporaneamente, occupa una fila intera. I clienti non guardano più lo schermo di fronte a loro, ora hanno occhi solo per lui – l'avvocato di successo – e lo spettacolo raccapricciante che a tutti sta regalando. Dio quanto mi piacerebbe essere nella sua testa! Chissà dove pensa di stare? Nel mezzo di una pista da discoteca? Con tutte le luci che cambiano colore in base al ritmo della musica e che si surriscaldano facendo così alzare la temperature del locale? Questo giustificherebbe la sua fronte imperlata, la sua testa che si muove a ritmo di musica, e il fatto che ogni tanto alza le braccia ed esclama «Uuuuuuhh.....!!! » come fa una teenager quando la radio passa la sua canzone preferita.O crede di stare in un quartiere malfamato? Guarda tutti con sospetto, alzando un sopracciglio e aggrottando la fronte, chiudendo gli occhi a fessura; si guarda intorno, controlla che il suo zaino scolorito sia ancora vicino ai suoi piedi, verifica che nessuno gli abbia portato via le sigarette e l'accendino. Se qualcuno si siede alla macchinetta vicino alla sua l'avvocato tira fuori uno sguardo così minaccioso che porterebbe anche un avanzo di galera a lasciar libere le sedie intorno a lui. Oppure crede di star partecipando ad una festa in famiglia?