La Pineta dannunziana si allarga: ora ci sono due nuove aree in più

Il Comune ha raggiunto un accordo con i proprietari dei terreni confinanti per procedere agli espropri Masci: «Sono luoghi meravigliosi abbandonati da anni, entro l’estate saranno restituiti ai pescaresi»
PESCARA. La Pineta dannunziana diventa più grande. L’amministrazione comunale ha raggiunto un accordo con i proprietari di due terreni confinanti per procedere agli espropri. L’operazione è già cominciata con il comparto 3, dove in passato c’era il casello ferroviario e ieri è toccato al comparto uno, ossia all’ex galoppatoio. Si tratta di oltre 14mila metri quadrati in più di verde che presto diventeranno 32mila e che saranno restituiti entro qualche mese ai cittadini.
IL SOPRALLUOGO Ieri, c’è stata la visita del sindaco, con alcuni tecnici, nell’area da espropriare dell’ex galoppatoio. «Questa mattina (ieri, ndr)», ha detto Carlo Masci, «nella Pineta D’Avalos sono iniziate le procedure di esproprio e frazionamento dell’ex galoppatoio. Un’area meravigliosa e naturale che, nei prossimi mesi, sarà patrimonio dei pescaresi. Un luogo abbandonato da anni che restituiremo alla città e i cittadini potranno godere della bellezza di questo posto».
«Oggi (ieri) è una giornata storica per i cittadini di Pescara», ha affermato il sindaco, «perché abbiamo iniziato le procedure di esproprio. Stiamo facendo i rilievi e il frazionamento di un’area bellissima, naturale. Da tantissimo tempo, cioè da almeno trent’anni in questo terreno non è entrato nessuno. Tutti i pescaresi hanno sempre detto che questo appezzamento di verde sarebbe dovuto tornare al patrimonio comunale e oggi finalmente possiamo dire di aver cominciato questo percorso importantissimo».
GLI ESPROPRI Per quanto riguarda l’ex galoppatoio, ossia il comparto uno della Pineta, non verrà espropriata tutta l’area privata, almeno per ora. «Si tratta di una parte di terreno», ha precisato il vice sindaco e assessore al verde Gianni Santilli, «perché per pezzo rimanente dobbiamo trovare altri fondi. Ora utilizzeremo 1,2 milioni di euro ottenuti a scopo di risarcimento dall’assicurazione per l’incendio della pineta del primo agosto 2021. Poi, piano piano cercheremo di espropriare tutta l’area per riportarla alla proprietà del Comune». «Invece l’esproprio del comparto tre, ossia l’ex casello ferroviario, è stato già fatto», ha aggiunto Santilli, «perché abbiamo trovato una buona soluzione con il proprietario. Mentre per il comparto uno abbiamo trovato un accordo solo per due terzi dell’area, perché non riusciamo a trovare una mediazione. Il proprietario vuole ottenere qualcosa in più rispetto alla cifra offerta dal Comune per l’ultimo terzo dell’area».
GLI INDENNIZZI L’amministrazione comunale finora ha speso oltre 251.000 euro per gli espropri della Pineta. Più precisamente, per l’area dell’ex casello ferroviario di 1.350 metri quadrati, di cui era proprietario Davide D’Ettorre, sono stati spesi a titolo di indennizzo per l’esproprio 114.502 euro. Per il terreno del comparto uno (la superficie che viene espropriata è di 12.985 metri quadrati, su un totale complessivo di 31.973 metri quadrati), si devono versare alla proprietaria Giulia Gurrieri 137.121 euro.
Adesso per poter aprire le nuove aree al pubblico si dovrà procedere con alcuni lavori. In particolare con le potature, con l’abbattimento degli alberi secchi e pericolosi e con l’estirpazione delle piante esotiche.