La Real Piazza di Di Biase per l’elezione di De Camillis

PESCARA. Pescara «Real piazza». È questa la ricetta per il centro storico presentata ieri mattina dal candidato al consiglio regionale Licio Di Biase, che «corre» per un seggio all’emiciclo aquilano...
PESCARA. Pescara «Real piazza». È questa la ricetta per il centro storico presentata ieri mattina dal candidato al consiglio regionale Licio Di Biase, che «corre» per un seggio all’emiciclo aquilano con la lista Regione facile, in appoggio a Luciano D’Alfonso «governatore» e da Roberto De Camillis, che si presenta per la carica di sindaco, sostenuto da tre liste civiche.
Quattordici punti nel programma di restyling di Pescara vecchia, tra la riscoperta della Piazzaforte, il riportare in auge la manifestazione degli anni Novanta «Il fiume e la memoria», la riapertura del teatro Michetti, un nuovo capo Rampigna.
Tra gli altri progetti, l’eliminazione delle recinzioni metalliche per accedere al fiume, la sua navigabilità e l’istituzione di un parco letterario. Dunque, la cultura, sotto la lente d’ingrandimento, con un occhio al recupero della metà del vecchio tribunale e l’obiettivo di fargli ospitare il museo della città, in aggiunta ad una revisione del think tank del Circolo Aternino, che dovrà diventare il laboratorio del progetto «Pescara Real piazza».
Anche il museo Cascella è passato sotto la lente di Di Biase e De Camillis, i quali hanno già incassata da un discendente della famiglia di artisti, Andrea, la disponibilità per l’apertura di una «Bottega Cascella» nel centro storico. Un’idea, inoltre, per i due candidati, sarebbe quella di operare degli scavi in due aree per aprire i sotterranei della Piazzaforte (di fronte al Rampigna, che, tra l’altro, sotto di sé, ha anche delle rovine; e poi dalle parti del sottopasso della vecchia stazione di Porta Nuova). Alla luce, poi, dovrebbe essere riportato anche il mosaico romano del III secolo dopo Cristo, mentre l’auspicio degli aspiranti sindaco e consigliere regionale sarebbe la creazione di una rete che faccia «sistema» tra Circolo Aternino, museo delle Genti d’Abruzzo, museo Cascella, Mediamuseum e futuro museo della città.
«Con la manifestazione il “Fiume e la memoria”», ha ricordato ieri Di Biase, «portammo il numero dei locali del centro storico da 3 che erano, a 40.
In cinque anni il centro storico divenne la principale industria della città». Per De Camillis, in aggiunta, «l’ex Cofa dovrebbe prendere a modello il Covent garden di Londra, che appunto altro non è che un mercato ortofrutticolo». Ovvero, una zona «viva», con negozi, attività commerciali e luoghi di ritrovo per giovani e artisti.(v.d.l.)
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