CARAMANICO

La riapertura delle Terme posticipata al 13 luglio 

Serve ancora tempo per adeguare lo stabilimento alle misure anti-coronavirus I gestori: accoglieremo in sicurezza le migliaia di persone che vengono a curarsi

CARAMANICO TERME. Lo stabilimento termale di Caramanico riaprirà il prossimo 13 luglio. Era stata programmata una ripartenza delle attività di cura per il 22 giugno, ma le nuove contingenze dovute al coronavirus hanno imposto la scelta di posticipare i tempi di ancora una ventina di giorni per individuare e implementare le misure di sicurezza per le migliaia di persone che solitamente frequentano le Terme di Caramanico.

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Questo lasso di tempo, una sorta di prolungamento del lockdown, consentirà ai tecnici incaricati dalla direzione sanitaria di analizzare, correggere, migliorare e programmare il movimento interno degli utilizzatori delle cure e degli impianti, in modo da soddisfare le norme per il contenimento del contagio da Covid-19.
«In questo momento occorre essere realisti», si legge in un comunicato delle Terme di Caramanico, «e, soprattutto, certi di garantire al nostro staff e a tutti i nostri ospiti la sicurezza di essere accolti in una struttura che è, prima di tutto, un luogo di cura e di salute».
In questi giorni si dovrà lavorare per il reperimento di tutti i materiali necessari, dal plexiglass ai liquidi sanificanti e alle mascherine, e per i vari adempimenti ai quali è soggetta una strutturare termale, come controlli sanitari, accreditamenti e autorizzazioni.
«Stiamo provvedendo», prosegue la nota, «affinché tutto sia perfettamente in regola. Le Terme di Caramanico erogano un servizio sanitario, pertanto devono adeguarsi alle leggi regionali e nazionali oltre che a un organismo medico di controllo interno e a Federterme. Sono queste le motivazioni dello slittamento di circa un mese per l’apertura. Dispiace molto per coloro che si erano già organizzati in base alle date precedentemente comunicate, ma si sta vivendo un periodo inaspettato e particolare per tutti, in cui si è quotidianamente impegnati per adeguarsi a diverse direttive, con una pazienza e flessibilità».
Per il paese alla falde della Majella, garantire la piena funzionalità del settore del termalismo rappresenta una spinta economica fondamentale: gli utenti delle cure sono circa 120mila durante la stagione, e giungono a Caramanico da ogni parte della regione oltre che da località più lontane, proprio per le peculiarità speciali delle acque che sgorgano dagli sfiori della Majella.
La riapertura delle terme sarà di importanza strategica anche per il settore dell’accoglienza: alberghi, pensioni, b&b e tante attività commerciali, nonché per i tanti lavoratori dipendenti e sanitari dello stabilimento, rimasti purtroppo al palo fino ad oggi.
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