Lavori, Teodoro nel mirino

Masci chiede altre deleghe e dà 48 ore ad Albore Mascia.

PESCARA. Quarantott’ore per salvare la maggioranza. E’ il tempo concesso da Masci ad Albore Mascia per accettare le sue richieste sulle opere pubbliche. Il leader di Pescara futura vuole il controllo dei grandi appalti e il ridimensionamento delle deleghe di Teodoro. Ieri pomeriggio alle 16, poco prima della seduta del consiglio sulla filovia, l’ambasciatore di Carlo Masci, il coordinatore provinciale di Pescara futura Vittorio Mingione, ha consegnato al sindaco l’ultimatum: una lettera firmata da tutti i consiglieri della lista civica, contenente le richieste sulle opere pubbliche. L’assessore ai lavori pubblici Gianni Teodoro si prepara ad alzare le barricate per difendersi. E ha avvertito: «Ci sono anche altre verifiche da fare nella coalizione». La tensione è alle stelle. Masci ieri in aula ha persino litigato con il suo capogruppo Giovanni Santilli, che lo invitava a moderare i toni con il sindaco.

ULTIMATUM DI MASCI Nel documento consegnato al sindaco si parla di una verifica delle competenze sui lavori pubblici, in base alle deleghe assegnate ai singoli assessori. In pratica, il controllo dei grandi appalti è alla base del duro scontro tra Masci e Teodoro. Il vincitore avrà un ruolo di primo piano da giocare in futuro per un’eventuale candidatura alle elezioni regionali. Nel Piano triennale delle opere pubbliche, approvato la scorsa settimana dalla giunta, è stato inserito il nome del dirigente Antonio Biase, braccio destro di Teodoro, come responsabile unico dei procedimenti (Rup) di gran parte degli interventi previsti dal 2010 al 2012. E Pescara futura, forte del suo 13 per cento dei voti ottenuti alle scorse elezioni, non intende accettare una cosa del genere dalla Lista Teodoro, che ha totalizzato meno della metà delle preferenze della civica di Masci.

Nell’ultimatum presentato al sindaco si chiede una rimodulazione dei responsabili dei procedimenti delle opere pubbliche, in base agli incarichi degli assessori. Ma l’obiettivo di Masci è ridimensionare Teodoro, rimpicciolendo la sua potente delega ai lavori pubblici per istituirne due nuove, all’arredo urbane e alle grandi infrastrutture, da assegnare al vice sindaco Berardino Fiorilli, l’alter ego del leader di Pescara futura.

SINDACO SOTTO SCACCO Cosa potrebbe accadere se Albore Mascia non dovesse accontentare le richieste di Masci? Pescara futura non esclude l’apertura di una crisi, dai risvolti inimmaginabili. Il sindaco getta acqua sul fuoco. «Ho convocato per mercoledì prossimo una riunione», ha rivelato ieri, «ma ho sempre detto che i Rup previsti nel Piano triennale sono provvisori. Ora, assegneremo le opere pubbliche ai responsabili dei procedimenti sulla base delle varie competenze». Nessun accenno, invece, alle deleghe di Teodoro. Albore Mascia conta di risolvere la questione subito. Tanto è vero che ha invitato tutta la sua giunta ad una gita a Rigopiano nei giorni 27 e 28 novembre.

TEODORO NON CI STA L’assenza di Teodoro e dei consiglieri della sua lista civica ieri pomeriggio, durante la seduta del consiglio dedicata al progetto della filovia, ha fatto temere il peggio. Ma poi l’assessore ai lavori pubblici è arrivato verso la fine della riunione. Ha rilasciato solo una breve dichiarazione sulla vicenda di Masci, che suona come un avvertimento. «Gli incarichi per le opere pubbliche sono un argomento da affrontare tutti insieme», ha commentato, «ma ci sono altre cose da verificare nella coalizione che non riguardano i lavori. E’ un discorso più ampio». Insomma, come dire che se viene riaperto il capitolo delle opere pubbliche, nella maggioranza si dovranno discutere anche altre questioni. Bisogna ricordare che appena due settimane fa Teodoro aveva minacciato di riconsegnare le sue deleghe di assessore e gli incarichi affidati ai consiglieri della sua Lista civica, perché Masci voleva dirottare, nel Piano triennale delle opere pubbliche, parte dei fondi previsti per i lavori nei quartieri all’arredo urbano di piazze e vie. Sabato scorso, sempre Teodoro, ha dato un altro altolà a Masci dichiarando che il suo dirigente ai lavori pubblici Antonio Biase non si tocca. «Resterà fino alla fine del 2010», ha detto.