Lettere e petali di rosa per chiedere la grazia 

In 400 a San Cetteo per la funzione dedicata a Santa Teresa di Lisieux, il parroco: momenti di pura fede

PESCARA. Centinaia di lettere scritte dai devoti pescaresi per chiedere una grazia a Santa Teresa di Lisieux. È stata intensa e toccante la serata dei Petali di rose svoltasi sabato nella cattedrale di San Cetteo, guidata da monsignor Francesco Santuccione, vicario generale della diocesi di Pescara-Penne, a cui hanno partecipato oltre 400 fedeli. Silenziosi e commossi hanno pregato e sparso sul pavimento i petali di rose rosse e bianche depositati nelle ceste, durante la funzione religiosa. Le lettere di grazia vengono affidate alle suore carmelitane che le terranno in custodia per un anno, al termine del quale le missive saranno restituite, ancora sigillate, ai legittimi proprietari che potranno verificare se la grazia è stata accolta. L’evento, giunto all’ottava edizione, che si svolge a Pescara solo nella cattedrale di San Cetteo, è organizzato dal gruppo Maria di Rinnovamento dello Spirito.
I petali di rose, attribuiti a Santa Teresa di Lisieux (1873-1897) stanno a simboleggiare le gocce di sangue che caddero dalla croce di Cristo e che la santa di Francia raccolse, nell’accettare la sua chiamata al Signore. «Durante questo toccante evento», racconta commosso don Francesco, cappellano di Sua Santità, «la gente prega, canta, si ascoltano le testimonianze di grazie ricevute. Sono momenti di pura fede, intensi e profondi».
Le lettere custodite dalle suore non vengono mai aperte e lette. Ma ogni giorno le religiose pregano per le intenzioni in esse contenute e dopo un anno vengono rispedite al mittente che potrà verificare se la grazia richiesta è stata esaudita. (c.co.)