Pescara

Locandine con due mamme: a Pescara il gender arriva anche negli asili nido. Scoppia la polemica

30 Luglio 2025

Fa discutere il progetto educativo sulla sessualità sperimentato in un asilo nido della città. L’assessore Toppetti: “I bambini vanno tutelati”. Carola Profeta auspica la «rinuncia a progetti simili per il prossimo anno scolastico». Il Pd: “Sì all’inclusione”

PESCARA. Fa discutere il progetto educativo sulla sessualità sperimentato in un asilo nido della città e illustrato al termine del precedente anno scolastico e in vista delle nuove iscrizioni. Il caso è venuto alla luce al momento dell’affissione, sulla bacheca del plesso in questione, di cartelloni riassuntivi sul percorso di inclusione portato avanti durante l’anno. Dopo la segnalazione da parte di alcuni genitori sui disegni raffiguranti legami tra persone delle stesso sesso, sono scattate le polemiche. A criticare le scelte fatte dalle educatrici dell’asilo comunale è stata la referente del Circolo abruzzese di Pro Vita & Famiglia onlus, Carola Profeta, che ha chiamato in causa il sindaco Carlo Masci e l’assessore alla Pubblica istruzione Valeria Toppetti, auspicando una «rinuncia a progetti simili per il prossimo anno scolastico».

Chiarimenti in merito arrivano dall’assessore Toppetti: «Dalle verifiche effettuate è emerso che si è trattato di un progetto europeo esclusivamente rivolto agli educatori della cooperativa che gestisce l’asilo interessato. È stato confermato che i bambini non sono coinvolti direttamente. In ogni caso, considerata la delicatezza del tema e la tenera età dei bimbi, ho effettuato una comunicazione interna agli uffici comunali, con l’obiettivo di tutelare l’intera comunità educativa dei nidi della nostra città affinché gli uffici stessi siano sempre consapevoli rispetto alle scelte progettuali intraprese dalle cooperative, nel pieno rispetto della libertà educativa ma al tempo stesso dei diritti dei minori e di quelli dei genitori ad essere informati in particolare sulle tematiche, come quelle legate all’identità dì genere, che dal nostro ordinamento nazionale non sono previste come obbligatorie».

E i consiglieri comunali Piero Giampietro e Michela Di Stefano (Pd) precisano: «Si tratta solo di un percorso per favorire l’inclusione, l’accoglienza e non far sentire nessun bambino a disagio. D’altronde la bufala arriva dallo stesso ambiente che nel 2019 ha trascinato il Comune di Pescara in una surreale fiaccolata contro il caso Bibbiano, senza attendere il processo e senza neppure sentire il bisogno di chiedere scusa visto l’accertamento della insussistenza di quel caso». Roberto Ettorre ed Enrico Di Ciano, rispettivamente segretario provinciale e comunale di Sinistra Italiana, sottolineano: «I contenuti, perfettamente in linea con le raccomandazioni dell’Unione Europea e delle principali agenzie internazionali per l’infanzia, si basano su evidenze scientifiche consolidate. Numerose ricerche dimostrano che i bambini crescono in modo più sereno e sicuro quando vivono in contesti educativi in cui si sentono riconosciuti, ascoltati e non giudicati».

Infine, per Benedetta La Penna, portavoce del collettivo Zona Fucsia, «un progetto simile non può essere fermato, perché parla di rispetto delle differenze, supporto nei contesti di trauma, superamento degli stereotipi di genere, creazione di ambienti educativi sicuri e accoglienti».