Farindola

L’ultimo “regalo” di Fabio: morto poco prima delle nozze, donati gli organi. Lascia una bimba di 8 anni

10 Luglio 2025

Valerio Francescone “Fabio” aveva 51 anni ed era capo sarto alla Brioni di Penne. Sabato stava per dire sì alla sua compagna, poi la tragedia. Cornee, cuore, reni e fegato donati a cinque pazienti

FARINDOLA. Farindola piange un suo figlio. Un figlio che nella tragicità della morte improvvisa ha donato, tramite la volontà dei suoi cari, i suoi organi vitali a chi ne aveva bisogno. Alle ore 17, nella chiesa di San Nicola, si svolgono i funerali di Valerio, detto Fabio, Francescone, 51 anni, sarto capo reparto nella maison di alta moda Brioni a Penne. Un paese intero si ferma per omaggiarlo.

Nemmeno cinque giorni fa, sabato, avrebbe dovuto coronare il sogno di sposarsi con la sua dolce Veronica. Invece il destino gli ha riservato la morte.

Valerio ha accusato un malore proprio mentre si stava preparando in casa per andare a dire il sì alla sua amata: è stato trasportato in gravi condizioni, icon l’eliambulanza , all'ospedale di Teramo. Le sue condizioni sono apparse subito delicate, con una emorragia cerebrale importante, ed è stato ricoverato in Rianimazione. Il quadro clinico ora dopo ora è andato peggiorando fino a quando, martedì, è stata accertata la sua morte. Inconsolabile la compagna e futura moglie Veronica e la figlia di 8 anni, la mamma Annamaria e i tre fratelli: Franco, Luciano e Gianluca. Un padre attento e premuroso, un compagno generoso e buono.

I familiari del 51enne farindolese hanno, con un gesto di grande solidarietà, scelto di di donare gli organi di Valerio. È stata così avviata la macchina organizzativa per la donazione degli organi, con ben tre équipe, provenienti da Lazio e Abruzzo, arrivate all'ospedale Mazzini di Teramo per il prelievo di cuore, fegato, reni e cornee che hanno raggiunto 5 pazienti. Un multiespianto.

«Grazie anche al complesso lavoro degli operatori sanitari e ai coordinamenti della rodata rete trapianti, ancora una volta è stato possibile ha consentito di donare la vita a cinque pazienti: non posso che ringraziare i familiari a nome della comunità e stringermi attorno al loro dolore», commenta il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia dopo che si sono concluse le operazioni di prelievo.

Valerio Francescone si divideva tra lavoro a Penne e famiglia a Farindola. Era molto legato alla sua terra. Per tanti anni ha anche giocato nella squadra del suo paese. Era un buon centrocampista offensivo, una mezzapunta con il vizio del gol, ma soprattutto una brava persona con la quale era piacevole trascorrere del tempo. Da sempre un compagnone per chi lo conosceva bene. Al tempo stesso non amava apparire, ma stare con la sua famiglia.

La moglie Veronica lavora per la cooperativa del Comune. La sua morte improvvisa ha scosso tutta la comunità. Lo stesso sindaco Luca Labricciosa, è molto legato alla famiglia di Valerio Francescone.