La Finanza scopre una frode fiscale da 200 milioni di euro con 45 aziende “fantasma”: c’è anche Pescara

La Guardia di Finanza di Varese ha individuato 45 società, sul territorio nazionale, del tutto inoperanti: avevano presentato la dichiarazione dei redditi solo per ottenere il credito d’imposta per importi milionari
PESCARA. La Guardia di Finanza di Varese ha scoperto un’ingente frode relativa all’indebita generazione di crediti fiscali in diverse città. Indagini anche a Pescara. Potenzialmente i crediti fiscali ceduti in compensazione avrebbero raggiunto l’importo di circa 200 milioni di euro. L’attività di indagine svolta ha visto il coinvolgimento di 45 società cartiera e 18 persone indagate a vario titolo.
In particolare si tratta di un credito d’imposta, denominato Deferred Tax Asset (Dta), inerente richieste di rimborsi per imposte falsamente dichiarate come versate in anticipo. L’indagine, svolta dalla compagnia di Gallarate e dalla sezione di polizia giudiziaria Aliquota GdF della procura di Busto Arsizio, è stata avviata con l’analisi delle società che avevano indicato tale credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi esponendo importi di ingentissimo valore.
Le 45 società, individuate su tutto il territorio nazionale, con sede nelle province di Modena, Savona, Caserta, Treviso, Brescia, Milano, Napoli, Torino, Pescara e Roma, assolutamente prive di struttura societaria e del tutto inoperanti, avevano presentato la dichiarazione dei redditi al solo fine di ottenere il credito d’imposta per importi milionari, in un caso addirittura per circa 100 milioni di euro in un solo anno. La procura di Busto Arsizio ha chiesto e ottenuto dal locale tribunale il sequestro dei crediti d’imposta fraudolentemente generati. Il gip di Busto Arsizio, con proprio decreto, ne ha disposto il sequestro preventivo, comunicato al Registro delle Imprese presso le Camere di Commercio.
In questo modo è stato reso impossibile agli autori della frode di beneficiare degli indebiti rimborsi per circa 200 milioni di euro. “L’azione della Guardia di Finanza – si legge nella nota – è orientata a contrastare le frodi fiscali in tutte le loro declinazioni, con particolare riferimento ai circuiti fraudolentemente volti alle indebite compensazioni e agli illeciti connessi alla circolazione dei crediti d’imposta fittizi. Il contrasto alle frodi non avviene solo sul piano repressivo ma anche nella prospettiva di prevenzione agli illeciti fiscali e di stimolo alla compliance”.
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