Ma Sospiri frena: «Facciamo le primarie»

19 Dicembre 2013

Forza Italia respinge il diktat di Piccone. Fiorilli (Pescara futura) rincara la dose contro il deputato

PESCARA. Forza Italia e Nuovo centrodestra sono già ai ferri corti per le candidature alle prossime elezioni regionali e comunali. A Lorenzo Sospiri, già presidente provinciale del Pdl e ora consigliere regionale di Forza Italia in attesa di nuovi incarichi politici da Berlusconi, lancia un altolà al suo ex collega di partito Filippo Piccone, quando entrambi militavano nel Pdl, che in un’intervista al Centro ha posto come condizione per la candidatura alla Regione del presidente uscente Gianni Chiodi la scelta di Guerino Testa per la corsa a sindaco di Pescara. «Noi candideremo il sindaco uscente Luigi Albore Mascia», avverte, «se nella coalizione non si troverà un accordo sulla sua ricandidatura, allora faremo le primarie per individuare chi dovrà correre per fare il sindaco di Pescara».

«Non è accettabile che Piccone dica che per Chiodi non si faranno le primarie, solo se Testa verrà candidato a sindaco per il centrodestra». «L’uscita di Piccone», conclude, «non può che danneggiare Testa, perché lo fa apparire arrogante e lui non lo è». Fortemente critico nei confronti di Piccone anche il vice sindaco Berardino Fiorilli, numero due della lista Pescara futura, che ha contribuito ad eleggere Mascia nel 2009. «Le dichiarazioni dell'onorevole Piccone sulla presunta candidatura a sindaco di Pescara del presidente Testa appaiono intempestive, inopportune, oltre che dirompenti e anacronistiche nel metodo». «Le vicende politiche degli ultimi anni», fa notare, «ci avrebbero dovuto insegnare che non è più tempo ormai di candidature calate dall'alto, che sia Roma, L'Aquila o Celano. L'unico posto dove si può e si deve correttamente discutere del candidato sindaco alle prossime amministrative è il territorio dello stesso, ossia Pescara». «Appare incoerente», prosegue, «il paragone tra la scelta, da un lato, di ricandidare l'ottimo presidente Chiodi alla presidenza della Regione, proprio perché il presidente Chiodi è una riconferma, logica, e, dall'altro lato, la proposta di candidatura di Testa, anch'egli ottima persona e buon candidato, ma che comunque non è il sindaco uscente. L'entrata a gamba tesa di Piccone non considera in alcun modo il sindaco in carica Luigi Albore Mascia. Da cui invece non si può prescindere e al quale spetta, insieme al suo partito, la scelta sulla propria ricandidatura o meno, esattamente come spetta al presidente Chiodi».

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