Mamma, figlio e pomodori due generazioni nella pizza

Dopo 33 anni Gilda Palmucci va in pensione e passa il negozio di corso Umberto al figlio Mirko: «Più difficile ascoltare la gente che fare pizzette». Domani la festa

MONTESILVANO. Ingredienti sani e genuini, disponibilità e professionalità al servizio dei clienti e, soprattutto, un sorriso contagioso sempre sulle labbra. Questi gli ingredienti che hanno contribuito alla lunga e soddisfacente avventura lavorativa di Gilda Palmucci, titolare della pizzeria Gilda di corso Umberto, che dopo 33 anni di attività si prepara a godersi la meritata pensione. Non prima, però, di aver compiuto un passo importante: il passaggio di consegne al figlio Mirko Di Pasquale. Un evento organizzato in pompa magna dal momento che è prevista per domani, a partire dalle 17,30, un’inaugurazione ufficiale per dare il via alla stessa attività ma con un piccolo restyling sull’insegna che reciterà «Il figlio di Gilda» per sottolineare il cambio generazionale in continuità con il passato.

«Era il 1980 e Mirko aveva 3 anni quando, grazie al suggerimento di mia cognata Carmela, ho acquistato quest’attività iniziando un’avventura che si è rivelata vincente», racconta la signora Gilda con soddisfazione. «Sono stati trent’anni bellissimi, in cui non ho avuto grandi difficoltà, per fortuna, se non quella di stare molte ore lontana da casa, pur avendo 4 figli. Ma loro venivano con me e si divertivano». A confermarlo è lo stesso Mirko, 36 anni, sposato con Donatella De Santis e con un figlio in arrivo che ricorda con tenerezza quegli anni: «Sono cresciuto dentro questa pizzeria mentre mia madre lavorava. Ricordo che qui vicino c’era un circolo con due campi da bocce, non c’erano tutte le macchine che passano ora e potevamo divertirci senza troppi pericoli».

Intanto all’interno del piccolo locale sulla Nazionale la signora Gilda, imparando i trucchi del mestiere dalla cognata, continuava a sfornare pizze e a fungere da punto di riferimento per diverse generazioni: «Vengo dalla campagna, da Collecorvino», spiega la neo pensionata, «per cui anche se all’inizio non conoscevo questo genere di lavoro, conoscevo comunque bene la farina per cui non ho avuto troppe difficoltà, anche se devo ammettere di essermi impegnata tanto». Un impegno che ha portato i suoi frutti dal momento che la proprietaria della pizzeria confessa di aver avuto molte più soddisfazioni che problemi nel lungo trentennio da pizzaiola. «Innanzitutto sono riuscita a sistemare i miei figli», rivela, «e questa è la soddisfazione maggiore. Poi ho conosciuto tante persone alle quali va oggi tutto il mio ringraziamento».

Tra i momenti più significativi della sua vita professionale la signora Palmucci, nonna di 6 nipoti, ne ricorda uno particolarmente commovente: «Nel 2008, grazie a una sorpresa che mi hanno fatto i miei figli, ho ricevuto la medaglia d’oro per la fedeltà al lavoro. È stato molto emozionante», ricorda Gilda passando la parola al figlio al quale rivolge un ultimo consiglio. «Devi sempre essere paziente con la gente, perché il difficile di questo lavoro non è fare le pizze ma stare dietro al bancone». Un’attività che non preoccupa affatto Mirko che racconta come è nata l’idea di portare avanti l’attività: «Volevo continuare la tradizione e non gettare al vento il lavoro portato avanti con passione da mia madre e poi in questo periodo bisogna saper approfittare della fortuna di avere un lavoro tra le mani». Un passaggio che domani, in occasione dell'inaugurazione, sarà allietato dalla consegna di una targa a Gilda da parte dell’amministrazione comunale, dalla presenza di Nicola Dragani, concorrente di Masterchef e dall’esibizione del barman Gabriele Chiozzi.

E a partire da lunedì? «Continuerò a portare avanti la regola della genuinità dei prodotti ma con qualche servizio in più, come ad esempio, il trasporto a domicilio», sottolinea Mirko che con uno sguardo rivolto al futuro conclude «mi piacerebbe che mio figlio innanzitutto studiasse, ma non mi dispiacerebbe se portasse avanti la tradizione». Forse in futuro su corso Umberto apparirà anche l’insegna «Il nipote di Gilda».

Antonella Luccitti

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