Manifesti elettorali abusivi, scatta l’oscuramento a Pescara

8 Maggio 2014

Il prefetto vieta i poster nelle sedi elettorali dei candidati, ma chi non si adegua rischia solo una multa da 200 euro

PESCARA. Sono già stati fotografati dagli agenti della polizia municipale e nei prossimi giorni, espletati i tempi tecnici per gli sviluppi dei verbali, arriveranno le multe, da pagare in solido tra l’autore materiale e il responsabile committente. Si tratta dei manifesti elettorali abusivi, i «faccioni» che impazzano ancora, nonostante il divieto di affissione partito già dal 25 aprile scorso (30 giorni prima delle consultazioni elettorali), sulle vetrine delle sedi elettorali. Soprattutto su via Nicola Fabrizi, dove si notano, tra gli altri, le reclame, da destra a manca, di Carlo Masci (Pescara Futura), di Guerino Testa e Nicoletta Verì (Nuovo centrodestra), di Gianni Chiodi (Forza Italia) e di Giacomo Cuzzi (Partito democratico). Le sanzioni, che probabilmente qualche candidato ha già messe in conto nel «budget» per la campagna elettorale, visto che fino a ieri erano diversi i comitati che ostentavano i visi dei candidati, è all’incirca di 200 euro (niente più arresto, come anni fa), hanno fatto sapere ieri pomeriggio dal comando dei vigili urbani, i quali dirigeranno le operazioni di controllo sul campo con il maggiore Danilo Palestini e, da un punto di vista amministrativo, dal pari grado Matteo Silvestri. E nei giorni scorsi sono partiti già i primi «oscuramenti». Tra i primi a farne le spese, il comitato elettorale di Fratelli d’Italia-An, nella sede all’angolo tra via Venezia e via Bologna, dove dei fogli di carta azzurra sono stati apposti, tra gli altri, sul manifesto con Luigi Albore Mascia in primo piano, il candidato sindaco del centrodestra. Ma sull’esterno della vetrina e non dall’interno, pur essendo stato affisso, il manifesto, dentro al locale.

«Questo è un problema che andrebbe chiarito», ha sottolineato ieri il maggiore Silvestri. «Le disposizioni, sull’argomento, non dicono nulla. E pertanto noi, essendo le sedi elettorali una proprietà privata, non possiamo entrare dentro e coprire. Ma possiamo limitarci solo a coprire da fuori». Ma intanto la squadra dei vigili urbani è partita, con tanto di attacchino al seguito. «E quest’anno saremo inflessibili», ha sottolineato Silvestri. «Diversamente dagli anni precedenti quando, d’accordo con le altre forze dell’ordine, e con la prefettura, in occasioni di elezioni non amministrative, si decise di essere un po’ tolleranti».

Quest’anno il diktat da parte del Palazzo del governo è partito l’altro ieri, quando, presente il viceprefetto Melania Mucci, è stata convocata una riunione con questura, carabinieri, Guardia di finanza e Guardia forestale, insieme con i rappresentati dei partiti politici (in provincia, compresa Pescara, sono 19 i Comuni che il 25 maggio andranno al voto).

Nel summit, oltre al divieto di affissione dei manifesti al di fuori degli spazi destinati, per i quali è prevista la «defissione», è stato ricordato che non è concessa la propaganda luminosa mobile (ma quella sugli autobus sì, come pure sui camper). Anche le «vele» sono consentite, dalle 7 alle 21, ma solo in movimento (a parte qualche fermata tecnica). Il divieto della pubblicazione dei sondaggi invece partirà dal 10 maggio.

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