Mascia: non cedo ai ricatti dei ribelli

Stop a Teodoro e catoniani: «La giunta per ora non si tocca»

PESCARA. «Non cederò mai ai ricatti dei ribelli». Albore Mascia non è mai stato così determinato. Il sindaco sembra arrivato al limite di sopportazione, dopo l’ennesimo ultimatum giunto dai catoniani e dal suo ex assessore Gianni Teodoro.
Sabato scorso, prima gli uomini di Catone, fuoriusciti dal Pdl per formare il gruppo di Democrazia per le autonomie e poi l’ex assessore Gianni Teodoro, hanno riaperto lo scontro con due comunicati di fuoco. I catoniani hanno invitato il sindaco Luigi Albore Mascia ad azzerare la sua giunta.

Teodoro, invece, ha chiesto lo stesso assessorato ai lavori pubblici che il primo cittadino gli aveva tolto all’inizio dell’anno per far entrare Alfredo D’Ercole. Ma ieri Mascia ha risposto picche ai ribelli, pur sapendo dei rischi che potrebbe correre in consiglio durante l’esame del bilancio, per il quale sono necessari 21 voti per approvarlo. Così, alla vigilia del tavolo politico della maggioranza, convocato per oggi, ha fatto capire che sarebbe pronto ad andarsene, piuttosto che cedere.

Il primo altolà è stato Teodoro, con il quale pensava di aver fatto la pace durante la cena insieme venerdì sera al ristorante La Zattera. Invece, si è dovuto ricredere. «Non ci sono le condizioni, né per fare rimpasti, né per procedere a cambiamenti immediati in giunta», ha avvertito il sindaco riferendosi a Teodoro, «se in futuro ci sarà una dimostrazione di reciproca fiducia, si potrà pensare di avviare un discorso per ripristinare la situazione che c’era prima». In pratica, se i consiglieri della Lista Teodoro, Vincenzo Di Noi e Massimiliano Pignoli voteranno con la maggioranza per approvare il bilancio, la lista civica potrà, forse, riavere una rappresentanza in giunta.

Un assessorato che Teodoro vorrebbe per sé, ma difficilmente potrà essere accontentato dal sindaco, che lo aveva estromesso per incompatibilità di carattere.
L’ex assessore, sabato scorso, ha comunque insistito per riavere subito quel posto in giunta. «Ho ricordato nuovamente al sindaco», ha detto, «che prima della discussione consiliare sul bilancio, devono essere ripristinate le condizioni politiche che consentano la rappresentanza della Lista Teodoro nel governo cittadino e negli organi consiliari di vertice».
Nessuna apertura da parte del sindaco nemmeno nei confronti dei catoniani. «Non ho ancora capito cosa vogliono gli esponenti della Democrazia per le autonomie», ha detto.

Il primo cittadino aveva fissato un incontro con loro per il 23, per cercare di trovare un accordo, in vista del bilancio all’esame dell’aula dal 29. Ma ora, alla luce delle richieste avanzate dai tre consiglieri Adele Caroli, Domenico Lerri e Livio Marinucci, Mascia sembra tentato di revocarlo. «Il sindaco», hanno scritto i catoniani, «valuti l’esigenza di un gesto responsabile, che realizzi le condizioni per l’esistenza di una giunta condivisa».

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