Mette fuoco al locale, caccia al piromane

Polizia sulle tracce del responsabile filmato dalle telecamere mentre accende il rogo. Allarme dato da un passante
PESCARA. L’allarme è scattato sabato intorno alle 22,30, in viale Pindaro, a poche decine di metri dalla caserma dei vigili del fuoco. Una vicinanza provvidenziale per spegnere le fiamme da qualcuno all’esterno del locale “Pensavo Poke”, proprio di fronte all’università D’Annunzio.
Il locale fortunatamente era chiuso, ma quel rogo partito dal tappeto all’esterno, davanti all’ingresso, poteva scatenare un disastro se un passante non fosse stato veloce a dare l’allarme ai vicini vigili del fuoco. Infatti, una manciata di secondi ed erano già lì a spegnere un incendio che ha fatto comunque in tempo a divorare il tappeto all’esterno del locale e a danneggiare la porta d’ingresso. Sul posto, immediatamente, anche la polizia che ha avviato tutte le indagini.
Indagini che sarebbero già a buon punto grazie anche alla disponibilità delle immagini registrate dalla telecamera del sistema di videosorvegliaza. Nel filmato, attualmente nelle mani della squadra Mobile, si vede chiaramente l’incursione di un uomo apparentemente di mezza età e presumibilmente italiano, che arriva davanti al locale, cosparge l’ingresso di un liquido infiammabile, appicca il fuoco e scappa.
È questa la scena che racconta con chiarezza l’origine del rogo, a tutti gli effetti di natura dolosa, e per il quale adesso sono in corso tutti gli accertamenti degli investigatori per arrivare al responsabile e a chi, eventualmente, ha commissionato quell’incendio. E, ancora, il perché.
Dai primi accertamenti, avviati con l’aiuto dello stesso titolare del locale, un imprenditore di origini campane da tempo residente in città, sarebbe esclusa la pista legata ai soldi. Dunque non debiti, o estorsioni, o gesti intimidatori legati a ottenere eventuali somme di denaro. Agli investigatori, sarebbe infatti apparso subito chiaro che il denaro in questa storia non c’entra.
Al vaglio degli inquirenti, piuttosto, ci sono i rapporti personali e presunte gelosie per nei confronti di chi gravita intorno al locale preso di mira. Per ora il titolare dell’attività non avrebbe fornito agli inquirenti elementi in grado di definire in quale contesto è maturato il rogo che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi. Quel che appare certo, però, è che sarebbe stata subito esclusa la pista dei soldi. Oltre alle immagini registrate dalle telecamere, gli investigatori stanno cercando eventuali testimonianze capaci di arricchire gli elementi già forniti dallo stesso video in mano alla Mobile. Di fatto, sin dopo le prime ore dall’intervento sul posto, la polizia sembra aver imbroccato la direzione giusta per arrivare al responsabile dell’incendio.
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