processo cancellato

Montesilvano, concorsi truccati, scatta la prescrizione

Prosciolti l’ex sindaco Cordoma, il capogruppo regionale di Forza Italia Sospiri, tre amministratori e dodici candidati

MONTESILVANO. L’inchiesta sui concorsi truccati banditi dal Comune di Montesilvano nel novembre 2007 si chiude con la prescrizione per tutti gli indagati e tutti i reati. A mettere fine alla vicenda giudiziaria – che contava tra gli imputati il capogruppo regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri, l'ex sindaco Pasquale Cordoma, l'ex assessore provinciale Roberto Ruggieri, l’allora capogruppo comunale di Forza Italia Luigi Marchegiani, l’ex assessore comunale Corrado Carbani, e altre 12 persone partecipanti al concorso – è stato ieri mattina il Tribunale di Pescara, presieduto dal giudice Angelo Zaccagnini, che ha dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione.

Nel marzo 2014, il processo era stato rinviato alla data di ieri in virtù di una direttiva del Consiglio superiore della magistratura secondo la quale i processo su reati non particolarmente gravi, prossimi alla prescrizione, e laddove non sia ancora cominciata l'istruttoria, non devono essere celebrati ma rinviati a una data successiva alla maturazione della prescrizione. Nel caso montesilvanese, la gran parte dei reati contestati sarebbe stata prescritta entro giugno 2015, quindi non in tempo per una sentenza definitiva fino al terzo grado di giudizio. Dopo il rinvio del 2014, a chiedere ai politici coinvolti nell’inchiesta di rinunciare alla prescrizione, così da poter «dimostrare la propria innocenza nelle aule del tribunale», era stato il parlamentare grillino Andrea Colletti, ma l’invito è caduto nel vuoto.

Quanto all’oggetto delle indagini, nel mirino degli inquirenti erano sfinite le procedure seguite per la selezionare 16 posti a tempo determinato, che secondo l’accusa erano state truccate per favorire alcuni candidati al concorso, tra i quali l’ex assessore Ruggieri. Tra i reati contestati a Cordoma e Sospiri, invece, rivelazione di segreto d'ufficio, concorso in tentata truffa aggravata e concorso in induzione al falso. A tirare in ballo Sospiri era stato proprio Ruggieri che, convocato dagli agenti della squadra mobile, aveva ammesso di aver chiesto un aiuto a Sospiri e di aver ricevuto, la sera prima del concorso, le risposte ai 40 quesiti dal consigliere regionale. L’ex assessore aveva poi dichiarato di non essersi fidato e di aver cestinato il foglio con le soluzioni. Quanto agli esiti dei concorsi, il Comune bloccò la procedura sospendendo la validità delle graduatorie in attesa della conclusione delle indagini. Ieri, Sospiri ha precisato che «la prescrizione non è intervenuta per strategia difensiva o con misure per dilatare i tempi del processo, quanto per la direttiva del Csm. Sulla vicenda sono sempre stato sereno, ma non nascondo un'inevitabile amarezza».

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