Multe da mille euro ai bracconieri del fiume 

Fanno razzìa di cefali, anguille e capitoni: in 8 scoperti e sanzionati dalle Guardie ambientali

PESCARA. Sono stati colti sul fatto mentre pescavano nel fiume Pescara e, dopo gli accertamenti, sono stati sanzionati. Non hanno potuto fare niente per evitare la multa gli otto cittadini di origine straniera, per lo più arrivati qui dalla Romania, che il personale della guardia civile ambientale ha scovato in flagranza durante un servizio effettuato a più riprese, dal 13 novembre fino a ieri mattina, per contrastare il bracconaggio della fauna ittica. In azione il personale della seconda sezione i cui componenti, che sono guardie giurate ittiche, svelano anche cosa c'è dietro la pesca di cefali che è stata smantellata in questi giorni e cioè la produzione di cibi che, una volta in tavola, potrebbero rivelarsi pericolosi. Innanzitutto i dati: le persone sanzionate per pesca illegale sono otto, sei delle quali sono state fermate mentre stavano pescando con modalità a strappo, muniti di canne molto resistenti, intenti a catturare i cefali, che in questo periodo si concentrano in branchi. Ognuno di loro, è emerso dagli accertamenti della Guardia civile ambientale, porta a casa in poche ore, in media, una quarantina di esemplari (conservati in contenitori frigo mano a mano che avviene la pesca). E dagli esemplari femmina del cefalo si ricava la bottarga di muggine, che però viene immessa sul mercato clandestino senza alcun tipo di controllo sanitario così come questo tipo di controllo manca per gli esemplari di cefali che finiscono direttamente, interi, sul mercato nero, dicono sempre le guardie civili ambientali. E lanciano l'allarme per ciò che riguarda la salute pubblica perché non è affatto possibile escludere il pericolo di malattie, nel momento in cui si ingerisce questo tipo di prodotti. Per tale motivo chi ha eseguito l'operazione, con il coordinamento del direttore operativo Luigi Di Benedetto, invita i consumatori a non farsi ingannare da questo tipo di pesce considerato che non sono escluse epidemie e basti pensare a quella che ci fu nel 1990 che colpì moltissimi esemplari di cefali, addirittura milioni. Le sanzioni sono di mille euro ciascuna. Ad altri due pescatori, invece, è stata contestata la mancanza di documentazione per la pesca sportiva. I controlli di questi giorni hanno consentito anche di scoprire lungo il fiume Pescara, sul molo nord, alcune nasse posizionate illecitamente. Ne sono state trovate quattro, contenenti 40 esemplari tra capitoni e anguille, il cui valore sale, in questo periodo dell'anno, con l'approssimarsi delle feste di Natale. Le guardie civili ambientali hanno provveduto a rimettere in acqua capitoni e anguille e a distruggere le nasse.
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