Museo del paleolitico ad Abbateggio Ieri l’inaugurazione

Sei piccoli edifici simili ai tholos nella Valle Giumentina Il sindaco Di Marco: laboratorio per turisti e studenti

ABBATEGGIO. «Il museo paleolitico di Abbateggio è una realtà vulcanica». Lo ha detto il professor Giovanni Boschian dell'università di Siena che dirige i lavori di scavo in un sito attiguo i cui reperti saranno conservati nel museo stesso. «Con l’apertura dell’ecomuseo il patrimonio culturale regionale si arricchisce di un altro tassello a beneficio del turismo con il quale promuovere la Provincia e l’Abruzzo», ha invece aggiunto il presidente del consiglio regionale Nazario Pagano. Insomma un apprezzamento generale, espresso ieri all'inaugurazione dell'opera che il Comune di Abbateggio ha iniziato circa 5 anni fa e ha portato a termine con la collaboraizone della Soprintendenza archeologica di Chieti con i dirigenti Andrea Staffa e Silvano Agostini. Sei piccoli edifici realizzati in pietra con l’antica tecnica costruttiva dei tholos, che qui non ospiteranno le greggi di pecore ma rappresentano gli uffici di accoglienza dei visitatori. Un progetto finanziato con 350mila euro di cui 100mila avuti da Cipe e 350 dalla Cassa depositi e prestiti e progettato dall'architetto Santino Iezzi e dal geometra Lelio Ferrari, su un terreno messo a disposzione di un privato Nicola Scipione che ha creduto di condividere con la comunità di Abbateggio questa meravigliosa occasione per un vero lancio turistico culturale del paese. La nuova struttura è stata affidata in gestione alla cooperativa Maggio Ciondolo che la terrà aperta tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 17 (info: 338/6010964). Perché un ecomuseo nella Valle Giumentina? Perché in questo posto sono evidenti le tracce di vita di uomini neadhertaliani vissuti circa 300mila anni fa, riscoperte con una campagna di scavi che sta conducendo l'Ecole francaise di Roma con la professoressa Catherina Virvoulet. Tante le personalità presenti alla cerimonia del taglio del nastro: Franco Marini, Giovanni Legnini, il prefetto Vincenzo D'Antuono, l'ambasciatore di Francia Alain Le Roy, Guerino Testa, Mario Mazzocca, Franco Iezzi, Oremo Di Nino presidente e direttore del Parco della Majella, Antonio Razzi, Giuseppe Di Croce, ex presidente del Parco della Majella e direttore generale del Corpo Forestale dello Stato molto amato dalla comunità dei centri montani della Majella, i cittadini onorari di Abbateggio Grazia Francescato, Dacia Maraini, Luciano D'Alfonso, Giuliano Lalli, Antonio Centi. «L'ecomuseo», ha detto il sindaco Antonio Di Marco, «è un punto di partenza per la ricerca e la scoperta, primo nucleo di laboratorio territoriale che vuole interagire con le istituzioni di ricerca, le associazioni, gli studenti e i turisti».

Walter Teti

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