Naiadi, 100 giovani atleti in protesta davanti alla Regione contro il gestore / VIDEO

17 Ottobre 2022

Manifestazione in piazza Unione delle associazioni Club Aquatico con Riccardo Fustinoni, Swim Action contro la riduzione del numero di ore assegnate

PESCARA. Manifestazione in piazza Unione a Pescara, sotto alla sede della Regione Abruzzo, organizzata dai presidenti delle associazioni Club Aquatico con Riccardo Fustinoni, Swim Action con Fabrizio D'Onofrio e Swamp Swimming con Sergio Nobilio insieme a un centinaio di atleti, per protestare contro il numero ridotto di ore assegnate e il conseguente mancato ingresso di atleti e allenatori delle tre società alle piscine Le Naiadi.

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Nel mirino dei dirigenti delle tre società c'è la Pretuziana di Teramo che ha in gestione temporanea la struttura di proprietà della Regione a cui si chiede un intervento immediato. "La settimana scorsa avevamo chiesto un tavolo a tre: Regione, società e gestore - ricorda D'Onofrio - E' stato perso un mese e ci sentiamo presi in giro dal primo settembre, dopo aver ottenuto spazi largamente insufficienti per svolgere le attività e a orari non compatibili con le età dei ragazzi. Così non si possono fare sport e attività".

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"Chiediamo il rientro immediato domani dei nostri ragazzi alle Naiadi - dice Fustinoni - I tempi dei ragazzi non sono compatibili con quelli della politica. Chiediamo anche alla Regione di fare una diffida alla Pretuziana che gestisce l'impianto e che non sta rispettando la convenzione che garantisce gli spazi acqua in primis alle associazioni sportive cittadine. Abbiamo la nostra squadra, il Club Aquatico, che milita nel campionato nazionale serie B maschile di pallanuoto che non ha potuto svolgere allenamenti".

"Noi operiamo con gli adolescenti e questa azione vuole svuotare le nostre società perché gli adolescenti sarebbero costretti a cambiare ambiente e tutor e dunque il contrario di quelle che sono le esigenze educative - sottolinea Nobilio - Si sta giocando contro questi ragazzi e questo non è bello. Abbiamo 24 tecnici e istruttori che sono interessati da questa vicenda e che rischiano di perdere il lavoro. Oltre 340 atleti attendono risposte".