Negozi aperti fino a tarda sera ed eventi tutto l’anno in centro 

I commercianti chiedono al Comune di rianimare le strade dello shopping «desertificate» tra attività che chiudono e altre trasferite. «Caldo e black friday hanno messo a dura prova la stagione dei saldi»

PESCARA. Estensione degli orari di lavoro fino a tarda sera e aperture no limits; stop al black friday «rovina commercio»; eventi permanenti tutto l’anno sul territorio cittadino; mercatini con i prodotti dell’artigianato abruzzese e non solo chincaglierie; investire sul “brand Pescara” per riportare le folle in centro. E, da ultimo, «speriamo che arrivi il freddo per vendere i capi invernali rimasti sugli scaffali» a causa del caldo di questi giorni.
A poche settimane dalla fine della stagione dei saldi i negozianti di corso Umberto, via Roma, via Firenze e dintorni, stilano un primo bilancio, che non appare altamente incoraggiante. Scatenano la fantasia e suggeriscono una serie di idee all’amministrazione comunale su come rianimare le vie dello shopping «sempre più desertificate».
Intanto però la città assiste al balletto dei negozi che si trasferiscono (quando non si rinnovano strutturalmente come Gemmy gioiellerie in via Battisti o oscurano le vetrine come Primadonna collection in via Fabrizi) da una sede all’altra, anche a distanza di pochi metri, giusto quel che basta per pagare qualche migliaia di euro in meno di affitti stellari.
È il caso di Pinko abbigliamento che da via Battisti si trasferirà in via Piave. Lo annuncia la titolare, Maria Antonietta Cocchini: «Si, Pinko si trasferirà ad aprile in un locale di proprietà in via Piave e diventerà un outlet che punterà al rapporto qualità-prezzo». Quindi spiega, l’esercente, che «attualmente le vendite sono bloccate anche a causa del caldo, la gente non compra i vestiti invernali, già dalla prossima settimana metteremo in vetrina i capi primaverili. Al caldo si aggiungono le difficoltà burocratiche con cui la città deserta deve fare i conti e il black friday rovina commercio a cui non abbiamo partecipato».
Non è la sola commerciante a non aver aderito ad una iniziativa che nel recente passato era stata richiesta a gran voce dagli esercenti. Ora, invece, dopo qualche annata sperimentale, “l’americanata” non convince più. Sottoscrive Daniele Mariani, titolare di Shoes in progress che cerca personale con esperienza per l’attività di via Trento: «Il black friday ci danneggia perché ci costringe a fare sconti anticipati sulla merce nuova, la gente aspetta queste promozioni per cui non compra più nulla per almeno un mese prima. E poi aspetta i saldi dopo Natale. Sono periodi convenienti per la clientela, ma a noi ci mettono in ginocchio».
David Piperno e Antonio Mucci, titolari di 18 Metri Quadri per due, da cinque anni fashionisti in via Trento, hanno le idee chiare su come rilanciare la città e il suo commercio: «Pescara non funziona, è decadente, non ha appeal né attrattive, ho contato 39 negozi sfitti tra via Firenze e via Fabrizi», attacca Piperno, «se non lavorassimo con i clienti fidelizzati, sarebbe una disfatta». E poi puntare i riflettori su piazza Salotto: «Ottima l’idea del Dome theatre dell’assessore Alfredo Cremonese, ma il Comune dovrebbe investire di più sul brand Pescara, ci vorrebbero eventi tutti i giorni dell’anno e un baby club permanente in piazza permetterebbe ai genitori di fare shopping più rilassati. Se ci fosse passeggio rimarremmo aperti tutto il giorno e anche fino a tarda sera, soprattutto d’estate». Letizia Martelli, dipendente del negozio di accessori Cli..oh! (titolare Daniela Bucciarelli) di via Firenze sottolinea che «venire in centro a fare shopping è stressante tra parcheggi introvabili, disco orario che scandisce il tempo e 38 euro al mese di abbonamento per il posteggio sull’area di risulta. Che tristezza vedere i negozi che aprono e chiudono, peccato perché abbiamo notato nuova clientela proveniente da Avezzano, Sulmona, Chieti, Marche». A «gonfie vele» la stagione per Alfredo Spezzacatena, Noa shoes in via Roma, che suggerisce al Comune «di creare eventi per valorizzare l’artigianato abruzzese e di riqualificare la “passerella” tra la stazione e corso Umberto».