Nonna coraggio minacciata, arriva la polizia
Anziana denuncia che cosa non va nelle case Ater e scoppia il caos. Pettinari (M5S): le istituzioni la aiutino
PESCARA. Ha 82 anni, non ha mai avuto paura di contestare, segnalare e denunciare cosa non va nel suo palazzo, in via Lago di Capestrano, in un angolo di periferia poco accogliente, contrassegnato da degrado e incuria. Ma ieri mattina l’anziana aveva paura eccome, ed è stato necessario l’intervento della Digos quando il vice presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari (M5S) ha fatto visita alla “nonna coraggio”. «Una quindicina di persone, di varia età, hanno aggredito verbalmente l’82enne, al mio arrivo, e il peggio è stato evitato solo grazie alla presenza della Digos, presente a Villa del Fuoco proprio in occasione di questo incontro», spiega Pettinari.
L’anziana inquilina delle case popolari Ater non ne può più dei fastidi provocati da alcuni inquilini che sono particolarmente rumorosi, specie di notte, quando le feste nei condomini dovrebbero “spegnersi” a una certa ora e proprio non dovrebbero svolgersi in casa di chi è agli arresti domiciliari. «Questa donna da tempo è vittima di minacce, ritorsioni, atti di vandalismo e intimidazioni da parte dei vicini», racconta Pettinari, «per cui ho risposto alla sua richiesta di aiuto e sono andato da lei. La sua unica colpa, a detta di chi ce l’ha con lei, è di denunciare costantemente all’Ater e alle forze di polizia gli illeciti che avvengono nel palazzo ma da parte delle istituzioni c’è solo silenzio».
Quello di ieri è solo uno dei tanti episodi che non fanno stare tranquilla l’anziana. «Le sono state tagliate le gomme dell’automobile, le hanno imbrattato con uova e olio il pianerottolo e riceve continue minacce. Non vuole lasciare la sua casa, perché sono 60 anni che vive lì» ma teme la presenza di «occupanti senza titolo e di chi è arrivato dal vicino Ferro di cavallo, liberato in vista della demolizione. Questa donna non può essere lasciata sola», dice Pettinari, «e le istituzioni devono intervenire, maggiormente la Regione che è proprietaria delle case Ater, e poi il Comune, che ha competenza sull’assegnazione. Con la legge regionale 96/96, sono stati forniti ai Comuni tutti gli strumenti per cacciare gli abusivi e senza titolo, e per tutelare le persone oneste che vivono nelle case popolari. Non si può tollerare l’arroganza della criminalità che agisce indisturbata e aggredisce chi denuncia», conclude. (f.bu.)