Nuovi tagli in vista i poliziotti pescaresi diventano tuttofare

24 Ottobre 2012

Picchetto di Coisp e Silp-Cgil contro la legge di stabilità «Sempre meno soldi, a rischio il diritto alla sicurezza»

PESCARA. «Sapete qual è il colmo? Che a Pescara sono arrivati gli pneumatici da neve, ma non ci sono i soldi per montarli sulle auto della polizia». Davanti alla Questura, i rappresentanti dei sindacati di polizia Silp-Cgil e Coisp raccontano una quotidianità piena di sgambetti e buona volontà. Da una parte la burocrazia e i continui tagli, dall’altra il senso civico e di appartenenza dei singoli lavoratori, pronti a montarseli da soli, gli pneumatici da neve, se i duemila euro che servirebbero (venti euro a macchina) alla fine non dovessero venir fuori. «Perché tanto è solo con la solidarietà tra colleghi e l’amore per il nostro lavoro che abbiamo resistito finora». Ma l’abnegazione rischia di non bastare più di fronte ai nuovi tagli disposti dalla legge di stabilità approvata dal governo e in attesa del via libera delle Camere. Tagli che, per le forze di polizia si traducono in innalzamento dell’età pensionistica, blocco del turn-over al 20 per cento per il triennio 2012-2014, e al 50 per cento per il 2015; blocco delle retribuzioni (introdotto nel 2010) fino al 2014 e assegno una tantum a rischio per il 2012 e il 2013. Per gridare tutto questo, ieri mattina, in contemporanea alla manifestazione romana davanti al ministero dell’Interno, Giovanni Catitti (segretario provinciale Coisp), Maurizio De Giovanni e Sandrino Villanova (segreteria provinciale Silp-Cgil) hanno distribuito volantini davanti alla Questura pescarese. «Dover far fronte a una nuova serie di tagli e penalizzazioni», dicono i rappresentanti sindacali, «significa non garantire più il diritto alla sicurezza».

«È chiaro», spiega subito Catitti, «che nel momento in cui viene confermato il blocco del turn-over con una riduzione di organici di circa 18 mila unità per le forze di polizia, e seimila per la sola Polizia di Stato, significa che in strada non solo ci saranno sempre meno poliziotti, ma anche che i poliziotti saranno sempre più vecchi». Un quadro non troppo lontano dall’attuale realtà pescarese dove, secondo i rappresentanti sindacali, l’età media dei poliziotti è di 50 anni e dove, negli ultimi anni, il rapporto è stato di un nuovo entrato ogni cinque pensionamenti. «Il risultato», spiega De Giovanni, «è che a Pescara, considerando tutto il personale degli uffici di polizia pari a circa 380 persone, siamo sotto di almeno cento unità, mentre i servizi di ordine pubblico aumentano a discapito di altri, come quello del poliziotto di quartiere che rispetto al passato è stato ridotto all’osso, con una sola pattuglia di mattina e una di pomeriggio». Problemi di personale (con ferie arretrate e straordinari non pagati) che vanno di pari passo con quelli logistici. «Per la città girano macchine della polizia con più di dieci anni di età», racconta Villanova dell’Autocentro, «ma non solo: quelle che si rompono si fa fatica ad aggiustarle e ogni incidente diventa un problema. Perché si ricorre alle officine esterne e spesso non ci sono i soldi.Basti pensare che per la manutenzione delle cento macchine in uso alla Questura ci sono appena seimila euro l’anno. Il risultato è che siamo noi stessi ad andare a cercare i pezzi dai rottamatori, o addirittura a togliere vetri, portiere e parafanghi dalle macchine fuoriuso che ci teniamo in Autocentro».

«Stessa cosa con i computer, obsoleti di dieci anni», conclude De Giovanni, «che, come il resto, si traducono in ritardi e disservizi anche per i cittadini».

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