Oddo, Grosso e Trulli: asta su Ebay per la piccola Laura

Le maglie dei calciatori di Milan e Juve e il casco del campione di Formula 1 all'asta per pagare le costose terapie di una bimba rimasta cerebrolesa per un avvelenamento da funghi

PESCARA. «Alla festa della mamma, Laura mi ha scritto una letterina in cui mi chiedeva di non abbandonarla. Laura: si chiama così la mia bambina che a due anni, a causa di un avvelenamento da funghi, ha lottato tra la vita e la morte e quando è uscita dal coma non vedeva, non parlava, non riusciva a stare seduta, non reggeva il capo, non muoveva le mani. Funzioni che oggi ha in parte recuperato grazie a terapie sofisticate, ma Laura ha tanto bisogno di aiuto». Marisa Di Bartolomeo, la mamma di Laura, è una signora bruna originaria di Salle che da più di dodici anni vive un calvario iniziato nel 1998 da un regalo: funghi mortali, Amanita phalloides. La bimba ne assaggia solo una puntina di forchetta, la mamma e il papà Claudio ne mangiano un po' di più e inizia il dramma.

Mamma e figlia finiscono all'ospedale prima a Popoli e poi a Torino: la signora guarisce dopo un paio di settimane, ma la bimba è gravissima. La diagnosi è tetraparesi ipotonicodistonica, senza alcuna capacità motoria e intellettiva, in bilico tra la vita e la morte. «Era già pronta la bara», ricorda la signora Marisa, mamma coraggio che ha abbandonato il suo mestiere - laurea in Scienze motorie, ex insegnante di ginnastica - per dedicarsi alla figlioletta, seguendo corsi di specializzazione per il recupero di cerebrolesi, studiando, facendo la spola tra gli istituti di medicina del mondo, dagli Stati Uniti all'Italia, per sottoporre il caso di Laura, la bimba che molti medici avevano dato per spacciata.

Dodici anni dopo, il caso vuole che la signora Marisa incontri Massimo Oddo, il calciatore pescarese del Milan, e la sua associazione che si prodiga per il sociale. In una domenica di maggio, nella Cantina Zaccagnini, nella due giorni dedicata a Cantine aperte, l'associazione Massimo Oddo onlus partecipa alla festa del vino con un suo stand nella cantina di Bolognano.

La signora Marisa si avvicina, inizia a raccontare la sua storia e l'associazione fondata anche da Giovanni Oddo, fratello di Massimo, e Gianluca Di Felice decide di dare una mano a Laura e avviare una raccolta fondi per le cure molto costose di cui ha bisogno la ragazzina. Si chiama «Un sorriso per Laura», l'asta che è partita ieri alle 18 su ebay promossa dall'associazione Massimo Oddo onlus e che andrà avanti per una settimana, fino a giovedì 24 alle 18.

All'asta, a cui si partecipa sul sito di aste online, andranno due maglie e un casco. Le maglie sono quelle del Milan di Massimo Oddo e quella degli Europei 2008 di Fabio Grosso; inoltre, si potrà concorrere anche al casco messo a disposizione dal pilota abruzzese Jarno Trulli.

Le maglie sono autografate dai campioni e anche sul casco di Trulli, di quando era nella scuderia della Benetton, c'è la dedica: «Anche Jarno è amico di Laura. Con affetto». E' il contributo dell'associazione e di chi vorrà partecipare all'asta per cercare di aiutare Laura, 14 anni a luglio, la ragazzina che da quel tragico giorno, come racconta la mamma, «ha recuperato la vista e tutte le funzioni intellettive: va a scuola, ragiona benissimo ma è dentro un corpo immobile che non risponde ai suoi comandi e questo le provoca disagi e frustrazioni».

La signora Marisa, infatti, senza arrendersi al parere spesso sfavorevole dei medici, nel 2009 ha portato la piccola negli Stati Uniti grazie a una raccolta fondi che era arrivata a circa 50 mila euro: lì, Laura ha potuto iniziare l'ossigenoterapia iperbarica, una terapia molto onerosa, che piano piano ha iniziato a dare giovamento alla piccola, migliorando la situazione di Laura e ridando un po' di speranza ai genitori. Dopo quel primo viaggio, racconta la mamma, «siamo riusciti a fare un secondo ciclo di terapie in Inghilterra ottenendo ulteriori miglioramenti e ancora altri cicli in Italia, a Firenze, dove, grazie a due dottori che hanno creduto in questo tipo di terapia, Laura ha potuto iniziare le sedute all'istituto Prosperius di Firenze».

L'ossigenoterapia è una cura all'avanguardia, molto efficace soprattutto con i cerebrolesi perché dona loro una speranza. Ma è anche molto costosa. «Ho lottato tanto», dice la signora Marisa, «ho lasciato tutto per dedicarmi a mia figlia, anche perché sono testarda. Ma vorrei tanto, come mi ha chiesto Laura nella letterina per la festa della mamma, farla tornare a sorridere». Per offerte, il conto corrente è IT 98 H 0760115400000015303647 (marisadibat@tiscali.it).

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