Oggi partono i saldi: spesa di 230 euro a famiglia 

Secondo le analisi delle associazioni dei commercianti un esercizio su quattro partirà con il 50% di sconto. E si andrà avanti fino al 29 agosto

PESCARA. Da oggi parte in Abruzzo la corsa ai saldi estivi: due mesi di sconti pazzi fino al 29 agosto. Sconti che dovrebbero essere di fine stagione, ma che ormai, a forza di anticipare la data, sono diventati di inizio stagione. Un aiuto per i consumatori, che possono fare la scorta di abbigliamento per le vacanze ancora da iniziare, e per i commercianti che si ritrovato subito un po’ di liquidità in cassa. I budget di spesa sono più o meno in linea con il passato.
Per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo, si spenderanno in media 99 euro a persona e 230 euro a famiglia, per un valore complessivo intorno ai 3,5 miliardi di euro in Italia, stima l'Ufficio studi di Confcommercio, e circa 70 milioni in Abruzzo. Anche Confesercenti prevede un budget simile: in media circa 220 euro a famiglia, in linea con le rilevazioni dello scorso anno.

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Cresce però l'incertezza dei consumatori: uno su tre - secondo l'indagine previsionale di Confesercenti - è ancora indeciso, soprattutto per ragioni economiche, se partecipare o meno alle vendite di fine stagione. E anche tra chi approfitterà dei saldi, solo uno su due ha già stabilito il budget della spesa.
I redditi delle famiglie però stanno ripartendo, con un'accelerazione che dà gas anche ai consumi. Aumenti decisi quelli registrati dall'Istat per il primo trimestre del 2017. Tanto che per trovarne di migliori si deve tornare indietro di sei anni. Rispetto all’ultimo trimestre del 2016, i guadagni sono saliti dell’1,5% che diventa 2,4% su base annua. I consumi seguono a ruota (rispettivamente +1,3% e +2,6%). Valori così non si vedevano dal terzo trimestre del 2011. E adesso si vedrà se la tendenza supererà il test dei saldi estivi.
Fiduciosi ma non troppo i commercianti. Per il 66% i saldi andranno come lo scorso anno, senza crescere né diminuire. Aumentano invece gli sconti, stima ancora Confesercenti: un negozio su quattro partirà dal 50%. Ma l'Unione Nazionale Consumatori chiede invece ai commercianti di alzare gli sconti e «di non confermare l'andamento al ribasso che l'Istat ha registrato dai saldi invernali del 2015 a quelli del 2017: se infatti fosse confermato questo trend», ha avvertoto il presidente Roberto Dona, «abbigliamento e calzature segnerebbero un abbassamento medio dei prezzi del 21,5%, ben lontani dal record raggiunto nel gennaio 2015, pari al -23,4%».
A preoccupare i commercianti c'è però la mossa di alcune catene e monomarca che hanno anticipato gli sconti. È «intollerabile», ha avvertito il vice presidente di Confcommercio e presidente di Federazione Moda Italia Renato Borghi, che ha aggiunto: «Non ci stancheremo mai di segnalare azioni di concorrenza sleale alle autorità competenti».
Ma puntuali tornano anche le polemiche sulla gestione dei saldi. Questi sono di fatto già partiti in un negozio su tre in tutta Italia, ha confermato ieri il Codacons, che ha chiesto di rivedere le legge, liberalizzando il settore. I saldi di fine stagione, secondo l'associazione dei consumatori, sono infatti ormai «obsoleti», perché hanno perso appeal tra i consumatori, oltre che per la crisi, per l'avvento del commercio online che permette di acquistare tutto l'anno prodotti scontati.