la vertenza degli oss rimasti senza lavoro 

Operatori socio sanitari in consiglio regionale

PESCARA. Un incontro all’Aquila, in Regione, con i capigruppo del Consiglio regionale. Lo ha ottenuto una delegazione degli Operatori socio sanitari che hanno lavorato negli ospedali di Pescara,...

PESCARA. Un incontro all’Aquila, in Regione, con i capigruppo del Consiglio regionale. Lo ha ottenuto una delegazione degli Operatori socio sanitari che hanno lavorato negli ospedali di Pescara, Penne e Popoli per l’emergenza Covid, come interinali, ma ora sono fuori perché la Asl ha assunto altri cento Oss a tempo determinato, attraverso un avviso pubblico. Il 5 maggio alcuni Oss hanno manifestato in piazza Unione, a Pescara, affiancati dal vice presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari, e due giorni fa, come chiesto proprio da loro, un gruppo di quattro persone ha incontrato Lorenzo Sospiri, presidente del Consiglio, e la conferenza dei capigruppo.
C’erano Anna Maria, Ilaria, Micaela e Stefano che si sentono «beffati» e hanno chiesto di «non essere dimenticati». Un appello a nome di tutti i colleghi che sono stati in prima linea durante la pandemia e per questo sono stati definiti «angeli» o «eroi», nei mesi scorsi. Sono pronti a «combattere ancora», assicurano di «voler lavorare» e si dicono «amareggiati per l’ingiustizia ricevuta dalla Asl di Pescara», che accusano di non aver riconosciuto il lavoro svolto, e anche «dalle istituzioni pescaresi. Altre Regioni», è stato ricordato, «hanno già regolarmente stabilizzato, o si sta provvedendo a farlo, tutto il personale che ha partecipato in prima linea alla cura e alla lotta contro il coronavirus». Ora non vogliono che la questione finisca nel dimenticatoio e aspettano un nuovo concorso, già annunciato dalla Asl, per l’assunzione di Oss a tempo indeterminato. E proprio in vista del futuro bando, chiedono che «venga riconosciuto il lavoro svolto e la formazione acquisita direttamente sul campo, per poter essere assorbiti dalla Asl, cosa che non è avvenuta con l’ultimo avviso». Nel frattempo hanno incassato la «piena solidarietà» di maggioranza e opposizione in Consiglio regionale con le «scuse» per quanto accaduto. (f.bu.)