Ortona offre la sua sabbia

Il sindaco Fratino a Del Trecco: mai chiesti aiuti a Pescara

PESCARA. Per ironia della sorte il cognome del sindaco di Ortona è identico al nome dell'uccello, dichiarato specie protetta, che ha bloccato il ripascimento a Pescara. Ma, a differenza di quest'ultimo, Nicola Fratino potrebbe essere decisivo per risolvere il problema dell'erosione della costa pescarese. Ieri, il primo cittadino ortonese ha detto di essere disponibile ad aiutare il capoluogo adriatico a tamponare i danni al litorale causati dall'ultima mareggiata. «Pescara», ha rivelato al Centro, «può prelevare la sabbia da noi, ma deve essere comunque la Regione ad autorizzare l'intervento». Le sue dichiarazioni, tuttavia, contrastano con quelle dell'assessore comunale all'ambiente di Pescara Isabella Del Trecco. VERSIONI

DISCORDANTI
Sabato scorso la Del Trecco, illustrando i grossi problemi riscontrati dall'amministrazione comunale nel reperire un sito idoneo per prelevare la sabbia per il ripascimento della costa, ha rivelato un'ulteriore difficoltà. «Ortona e Francavilla», ha affermato, «hanno richiesto a Pescara la sabbia per fare il loro ripascimento». «A Pescara non abbiamo chiesto nulla», è stata la versione fornita ieri dal sindaco Fratino, «ma se il capoluogo adriatico è in difficoltà, può prelevare la sabbia dal nostro mare. Noi siamo a disposizione, ricordo che la competenza è della Regione».

CORSA CONTRO IL TEMPO
Il via libera di Ortona potrebbe segnare una svolta nella vicenda. Ma il tempo a disposizione è poco. L'ordinanza della Direzione marittima stabilisce che il 31 maggio è il termine ultimo per effettuare lavori sulle spiagge. La Del Trecco ha convocato per oggi una riunione urgente con tecnici, Wwf, Direzione marittima e Arta per trovare una soluzione al problema del ripascimento. Il prelievo della sabbia non può avvenire, come si sperava, nell'area della Madonnina, diventata riserva naturale per via della presenza dei nidi dell'uccello Fratino, dichiarato specie protetta. Impossibile utilizzare quella prelevata dal porto turistico con il dragaggio, in quanto la sabbia ha fatto registrare la presenza di colibatteri e quindi andrebbe decantata prima di poter essere utilizzata per la costa. E' stata esclusa anche l'area di Fosso Vallelunga, perché anche lì il Fratino è andato a nidificare. Inoltre, i balneatori della zona si sarebbero opposti a questa ipotesi.

MANCANO I PERMESSI
Un ulteriore problema da superare è quello delle autorizzazioni che la Regione, responsabile del demanio marittimo, deve concedere al Comune per fare il ripascimento. Ieri Il Centro ha pubblicato una lettera, inviata dal servizio Opere marittime della Regione, in risposta a una richiesta di informazioni avanzata dall'associazione dei balneatori Fiba Confesercenti. In quella nota, datata 20 maggio, il dirigente competente dice espressamente: «Circa gli ipotetici lavori di ripascimento da effettuare nella zona del litorale sud di Pescara, peraltro appresi dagli organi di stampa, si comunica che questo servizio, al momento, non ha autorizzato alcun intervento e non è a conoscenza di futuri lavori da effettuare nella suddetta zona». In pratica, il Comune non avrebbe ancora richiesto i permessi necessari, nonostante abbia ricevuto conferma due settimane fa dello stanziamento di un milione e mezzo di euro, di cui 150mila per la costa di Pescara, nel bilancio regionale. La Fiba ha accusato l'amministrazione comunale di «prendere in giro i balneatori».

CACCIA AL DIRIGENTE
Ora è partita la caccia al dirigente che ha scritto quella lettera. Rischia probabilmente provvedimenti disciplinari, stando almeno al tono delle dichiarazioni rilasciate ieri dal consigliere regionale del Pdl Lorenzo Sospiri. «Chiederemo», ha avvertito, «la riproduzione di quel documento originale sbandierato dalla Fiba per verificare, eventualmente, quale dirigente abbia firmato quella nota». «Nel caso quel contenuto corrispondesse al vero, saremmo di fronte a un dirigente che non sa cosa accade nel Palazzo». Secondo Sospiri, «è assurdo anche solo pensare che la Regione, dopo aver erogato il primo finanziamento di 150mila euro per garantire il ripascimento del litorale di Porta Nuova e dopo aver ricevuto la richiesta dal sindaco Luigi Albore Mascia per ottenere ulteriori 100mila euro, affermi di non aver autorizzato alcun intervento di difesa della costa pescarese». Lo stesso aveva detto sabato scorso la Del Trecco.

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