Ossa umane vicino al cassonetto

Ritrovate in viale Bovio e analizzate: sarebbero molto vecchie

PESCARA. Le hanno trovate in viale Bovio giorni fa, vicino a un cassonetto. E sono vecchissime, o almeno così sembra. Sono delle ossa umane conservate molto male, in parte polverizzate. Ritrovate in uno scatolone che conteneva anche strumenti medici. Per le forze dell'ordine il caso non esiste, quelle ossa sono troppo vecchie. Ma certo la curiosità di sapere da dove vengono resta.

La storia che non è una storia, perchè finisce con supposizioni, ipotesi e fantasie che probabilmente nessuno potrà mai confermare nè smentire, comincia alcuni giorni fa in viale Bovio. Accanto a un cassonetto qualcuno nota delle ossa umane in uno scatolone. Non sono proprio in condizioni ottimali: buona parte è polverizzata. Accanto, sempre dentro lo scatolone, ci sono degli strumenti medici. Intorno al cassonetto, a quanto pare, ci sono anche altri scatoloni.

Qualcuno nota quei singolari rifiuti e pensa bene di avvisare le forze dell'ordine. Perchè, si sarà detto, va bene tutto, ma che ci fanno delle ossa che sembrano proprio umane buttate dentro uno scatolone abbandonato accanto a un cassonetto in pieno centro città? Risposta a questa domanda, ancora, non c'è. E probabilmente mai ci sarà, a meno di trovare la persona che le ha lasciate lì.

Ma a cercarla non saranno le forze dell'ordine. Perchè le ossa sono state prelevate e analizzate. E dall'analisi è venuto fuori che sono vecchie, molto vecchie. Quanto di preciso non si sa, ma forse abbastanza per dire che anche fossero il risultato di un crimine ci sarebbe ben poco da perseguire.

Per capire cosa ci facessero le ossa lì, quindi, si possono solo fare ipotesi. Si può pensare che fossero in una cantina, abbandonate non si sa più da quanto tempo. E che magari neppure chi le ha ritrovate e buttate sappia che cosa ci facevano lì. Oppure ci si può concentrare su quegli strumenti medici che erano nello scatolone. E immaginare che quelle ossa stessero sulla scrivania o nella libreria di un dottore e che poi siano finite nel dimenticatoio e da lì dritto nel cassonetto. O meglio, nell'ossario del cimitero, dove sono state depositate in attesa non si sa bene di cosa.

Proprio davanti a un cimitero, ma a quello di Montesilvano, poco più di un mese fa è successo qualcosa di simile. Un uomo che usciva dal camposanto ha notato una busta di plastica appoggiata sul recinto esterno. Il tempo di avvicinarsi e l'uomo ha capito cosa c'era dentro. Un teschio umano. Abbandonato lì chissà da chi e, soprattutto, chissà perchè. Da dove arrivasse, tra l'altro, non si è ancora capito. Perchè l'ossario del cimitero, il primo posto in cui i carabinieri sono andati a controllare temendo un furto, non aveva segni di scasso.

Ad aprile del 2010, invece, resti umani erano affiorati a Teramo. Durante gli scavi in piazza Garibaldi per realizzare due sale ipogee gli operai avevano trovato un femore, parti di un teschio e di un bacino e altri pezzi di ossa. Nessuna tomba: i resti erano ammucchiati e messi alla rinfusa. Quelle ossa, aveva spiegato poi la Soprintendenza, dovevano risalire ai primi dell'800.

Un altro caso simile, a Pescara, era capitato nel 2007. In una bella mattina di giugno un passante aveva notato qualcosa di strano in mezzo alle tombe del cimitero di Colle Madonna. Anche quella volta era un teschio, abbandonato.

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