Palaeventi per la musica al posto del Rampigna

Spunta un piano per trasferire lo storico campo sportivo in periferia Il Pd: D’Alfonso disponibile a finanziare una struttura destinata agli spettacoli

PESCARA. Lo storico campo Rampigna in via Caduta del forte potrebbe finire ben presto in una zona della periferia della città. Il segretario cittadino del Pd Moreno Di Pietrantonio vorrebbe utilizzare quell’area in centro per realizzare un Palaeventi. La proposta di una struttura dove ospitare concerti e spettacoli culturali e sportivi in realtà non è nuova, ma ora sembra probabile che possa concretizzarsi.

«La proposta di realizzare un Palaeventi a Pescara», rivela il segretario del Pd, «ha trovato accoglienza da parte del presidente della Regione nell’ambito di una possibile rimodulazione dei fondi del Masterplan». E ancora: «Luciano D’Alfonso si è reso disponibile, attraverso il Masterplan, a finanziare la realizzazione del Palaeventi a Pescara».

E la scelta dell’area sembra orientata verso il campo Rampigna, ormai da qualche anno in uno stato di abbandono. «A tal proposito», fa presente Di Pietrantonio, «si ricorda che nel 2008 affidammo uno studio di fattibilità per la realizzazione e l’individuazione del sito dove realizzare un Palaeventi da 7-8mila posti». Le aree individuate erano l’ex Cogolo, a Villa del fuoco; l’ex Cofa, sulla riviera sud; e anche il campo Rampigna, ora in uno stato di totale degrado.

Quest’ultima ipotesi appare la più probabile, anche perché il Rampigna non è più utilizzato come in passato dalle associazioni di calcio dilettantistiche e poi si trova in una posizione strategica. Basti pensare che diversi anni fa era spuntato un progetto per costruire un parcheggio multipiano in quell’area.

Ora, il Pd punta invece sul Palaeventi. «Sarebbe più utile», afferma il segretario, «trasferire il campo Rampigna in periferia per realizzare una nuova struttura moderna e funzionale alle tante associazioni sportive e destinare l’attuale area al Palaeventi, in modo tale da avere una grande area culturale e turistica, riconnettendo il centro storico e le strutture già esistenti».

«Crediamo che sia utile, alla luce di questa disponibilità del presidente D’Alfonso», aggiunge Di Pietrantonio, «riprendere quello studio e ricercare anche possibili finanziamenti aggiuntivi dal privato, come si è verificato nelle più grandi città, vedi il PalaTrussardi, il Palalottomatica». «Grande sarebbe il ritorno economico», conclude, «una struttura del genere permetterebbe di intercettare tutti i più grandi eventi culturali e sportivi e i concerti nazionali e internazionali».(a.ben.)

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