Penne, aula al freddo dall’inizio dell’anno protestano gli alunni

La 1ª B dell’istituto tecnico Marconi non ha mai avuto il riscaldamento funzionante, ma nessuno interviene

PENNE. Tutti gli appelli sono caduti nelvuoto. Continuano a stare al freddo i ragazzi della 1ª B, indirizzo turismo, dell’istituto tecnico commerciale e per geometri Guglielmo Marconi. La loro aula, infatti, che si trova nell’edificio centrale, nel palazzo donato nel 1935 al Comune di Penne dalla famiglia Aliprandi-De Sterlich, è rimasta l’unica di tutto l’antico e prestigioso edificio scolastico pennese a non avere il riscaldamento funzionante.

Una situazione che ha costretto i ragazzi e i loro professori a dover lavorare in condizioni davvero difficili. Un caso isolato, che però ancora una volta torna ad accendere i riflettori sulla manutenzione delle strutture scolastiche pubbliche. Nonostante le tante lamentele e segnalazioni, i ragazzi della 1ª B, a differenza di quanto accaduto per il resto della scuola, sono rimasti al gelo. «Siamo costretti a fare lezione con i cappotti», scrivono gli alunni della 1ª B in una lettera indirizzata alla Provincia di Pescara e al Comune di Penne, «e in alcuni giorni particolarmente freddi, perché a Penne fa tanto freddo, ci siamo dovuti scaldare addirittura con delle coperte». Il preside dell'istituto Marconi, Claudio Romagnoli, così come hanno confermato in coro gli alunni interessati, in più di un'occasione ha sollecitato i responsabili della Provincia ad attivarsi per far riparare il guasto che ad oggi, nonostante diversi sopralluoghi effettuati, non è stato ancora sistemato e impedisce agli alunni e agli insegnanti della 1ª B di scrivere, studiare e lavorare in tranquillità. «Ogni giorno dobbiamo spostarci in una stanza diversa dove spesso è impossibile fare le verifiche e siamo quindi costretti a tornare nella nostra classe dove fa sempre freddissimo», ha raccontato con rammarico una delle alunne della 1ª B. Dopo aver a lungo pazientato, comunque, i ragazzi dell’indirizzo turismo del Marconi si sono detti stanchi di essere trattati come studenti di serie B e hanno chiesto alle autorità competenti di fare il possibile per risolvere quanto prima il loro disagio, soprattutto in vista dell’anno venturo. «Vorremmo sapere come mai non si riesca a risolvere un problema che riguarda una sola classe. Non dovrebbe essere tanto complicato», hanno detto gli alunni. A questo punto i ragazzi, con la primavera praticamente alle porte, sperano che quantomeno il prossimo anno la situazione non si ripeta. «La nostra amministrazione solleciterà immediatamente l’intervento della Provincia per risolvere a breve il disagio dei ragazzi», ha fatto sapere l’assessore alle politiche scolastiche del Comune di Penne, Paride Solini.

Francesco Bellante

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