Pesca tonni rossi, inseguito e fermato

Spettacolare operazione della finanza nella zona del porto

PESCARA. Passeggiata con vista su uno spettacolare inseguimento. Sabato sera, intorno alle 21, i frequentatori del ponte del Mare si sono trovati, loro malgrado, testimoni di un'importante operazione della guardia di finanza.

I militari hanno sequestrato due tonni rossi, uno di un quintale e uno di 40 chili, pescati, malgrado il divieto, nelle acque antistanti Pescara. Il commercio abusivo del tonno rosso, la cui carne è gustosa, nutriente e molto ricercata, viene considerata una piaga pescarese perché, negli ultimi anni, è diventato molto frequente. I prezzi ne spiegano il motivo: il tonno rosso, specie protetta dato il forte rischio di estinzione, può arrivare a un valore di 18 euro al chilo, che diventa di 10-12 euro sul mercato nero. I pescatori di frodo lo vendono alle pescherie oppure direttamente ai ristoranti. Spesso a Roma, dove abbondano i sushi bar. Conti alla mano, dentro il gommone grigio, dotato di un motore molto potente, i finanzieri hanno trovato pesce per circa 1.500 euro di valore commerciale sul mercato nero. L'uomo alla guida del mezzo, un pescarese, è stato identificato e c'è la possibilità che venga denunciato. Oggi se ne dovrebbe sapere di più.

L'operazione è cominciata attorno alle 21, quando la motovedetta della guardia di finanza si è accostata al gommone che stazionava all'interno del porto canale. L'uomo ha cercato di evitare il controllo prima risalendo il fiume a gran velocità e, dopo una brusca virata, puntando sul mare aperto. I finanzieri non si sono fatti sorprendere e, quando il natante si è infilato nel tratto antistante l'Arena del mare, quindi nella zona della vecchia Castellamare a nord del porto canale, hanno mantenuto il contatto visivo e allertato la caserma. In breve tempo, sul posto sono arrivati i rinforzi. Via mare, è sopraggiunta una pattuglia a bordo di un'imbarcazione piccola, capace di andare oltre la linea delle scogliere frangiflutti, dove la motovedetta rischiava lo spiaggiamento. Via terra sono arrivati i baschi verdi, che hanno impedito la fuga al pescatore malgrado la luce sempre più fioca. Gli uomini sull'imbarcazione si sono gettati in acqua e, in un attimo, hanno preso il controllo del gommone.

Le sirene spianate e i lampeggianti accesi hanno aggiunto spettacolarità all'azione. La guardia di finanza è da tempo in allerta per contrastare questo tipo di reato. Non si può escludere che, a breve, ci siano altre operazioni. Il reato della pesca abusiva del tonno rosso è molto comune tra i diportisti pescaresi, tanto da aver fatto scattare un vero e proprio allarme. Sembra che in parecchi abbiano trasformato la passione per la pesca d'altura in una redditizia attività. A volte, nell'unica attività. Peccato che il tutto sia in contrasto con le leggi vigenti. Peraltro, l'Italia è spesso sanzionata dalla Ue perché supera i limiti imposti nella pesca del tonno rosso.

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